Molti (se non tutti) ne parlano, pochi hanno il coraggio di sperimentarlo davvero, almeno nella sua forma più pura: è l’autosvezzamento, una pratica che sarebbe più corretto chiamare alimentazione complementare, perché non si tratta di un progressivo abbandono del latte, bensì di una sua graduale integrazione con i cibi solidi, nell’assoluto rispetto dei tempi e dei modi del bambino, che in pratica è il principale diktat di questo approccio illuminato verso il quale viaggia a spron battuto la pediatria moderna.

Il gusto, infatti, è tra i cinque sensi quello che per primo, nella fase orale, serve al bambino per esplorare e conoscere il mondo, quindi imparare presto e in maniera autonoma a distinguere il dolce dal salato, l’amaro dall’aspro e magari individuare lo sconosciuto umami (immaginiamolo come un sapore forte tipo di glutammato) o sperimentare la nuova frontiera del grasso e del fritto, senza nuocere alla salute, è davvero importante, oltre che, dal punto di vista di un bimbo di 6 mesi, estremamente divertente, ma anche pressoché impossibile se gli si propinano solo pappine incolore e insapore.

I pediatri fautori dell’autosvezzamento hanno una tecnica infallibile per provare almeno a incuriosire le mamme verso questa pratica: provare a mangiare quello che diamo da mangiare ai bambini. Se con gli occhi chiusi aprite un vasetto pronto di omogeneizzato a caso e lo annusate, magari anche assaggiandone un cucchiaino, siete davvero sicuri di poter affermare con certezza che si tratti di pollo, manzo o platessa? Immensamente meglio, quindi, cucinare in casa e sperimentare, senza paura.

Certo, qualche regola c’è pure in questo approccio libero e governato solo dalla curiosità e dalla scoperta: i bimbi devono sapersi reggere seduti da soli e mostrare la capacità di perdere, pur progressivamente, il riflesso che li porta a portare la lingua di fuori e che finora era servito per la suzione. Anche il timore che i bimbi possano strozzarsi con bocconi troppo grandi è facilmente aggirabile: basta stare attenti a sminuzzare tutto e avere un po’ di fiducia nelle loro capacità di masticare anche senza denti… vi farei vedere la tattica affinata da mia figlia per divorare grissini: è da brevettare!

E visto che in definitiva l’autosvezzamento è un approccio inclusivo che tende a far sentire già dal momento dei pasti i piccoli membri effettivi della famiglia, allora il mio consiglio è di trasformare almeno l’ora della cena, in cui tutti ci si ritrova a tavola, in un momento di gioia, anche pasticciando con le mani nel piatto nel tentativo di mangiare proprio quello che mangiano mamma e papà: che sia una torta rustica alla ricotta e spinaci o un bel piatto di pasta e fagioli… chissà che non impariamo o re-impariamo a mangiare sano tutti insieme? Se volete provare insieme a noi, di seguito alcune ricette con le dosi adatte a bambini della fascia d’età da 1 a 3 anni.

Cous cous al verde

Cous cous verde

INGREDIENTI

    25 g di cous cous
    8 piselli
    1 zucchina
    5 g di pesto alla genovese
    brodo vegetale q.b.
    olio, aglio e basilico

PREPARAZIONE

Lessate il cous cous in acqua bollente come siete abituati a fare.

Nel frattempo tagliate le zucchine e stufatele in una pentola antiaderente aggiungendo brodo vegetale, poi unite i piselli, insaporite con l’aglio tritato e cuocete a tegame coperto per circa 15 minuti, eventualmente aggiungendo brodo vegetale.

Ultimata la cottura unite le verdure al cous cous, condite con il pesto, completate con il basilico tritato, un filo d’olio e servite.

Passato di zucca con crostini

Passato di zucca

INGREDIENTI

    1 pezzetto di zucca
    5 g di latte di proseguimento
    30 g di patate
    3 g d’olio
    3 g di parmigiano
    15 g di crostini di pane

PREPARAZIONE

Mondate le patate e la zucca e fatele cuocere in abbondante acqua salata per una buona mezz’ora.

Trascorso il tempo passate il composto al setaccio, rimettetelo sul fuoco con un po’ d’acqua e dopo qualche minuto unitevi il latte caldo preparato a parte come siete abituati. Mescolate e togliete subito dal fuoco.

Servite con un filo d’olio, il parmigiano e i crostini di pane.

Vellutata di ceci

Vellutata di ceci

INGREDIENTI

    5 g di ceci secchi
    15 g di grissini
    ½ spicchio d’aglio
    1 foglia di salvia
    1 cucchiaino di parmigiano
    1 cucchiaino d’olio
    brodo vegetale q.b.

PREPARAZIONE

Lasciate in ammollo i ceci in acqua fredda per almeno 12 ore, poi lessateli, quindi versateli nel passaverdura e passateli.

Tritate insieme l’aglio e la salvia e stufateli in padella assieme al brodo. Aggiungete in un secondo momento i ceci passati, unendo se necessario altro brodo vegetale, quindi portate a ebollizione mescolando spesso.

A cottura ultimata condite con olio a crudo e servite con i grissini a parte.

Foto | Simon Wheatley
Foto | Andurinha
Foto | penguincakes
Foto | Loredana Massaro

Le ricette per l’autosvezzamento: come funziona?

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ultimo aggiornamento: 02-09-2014