I bicchieri sono utilizzati da almeno seimila anni: dai primi esemplari in argilla e legno siamo poi passati a varie materie, fino a oggi che sono in vetro o cristallo, ma anche in carta o plastica. A volte si trovano anche in oro o argento.

Il tipo più semplice di bicchiere è costituito da una coppa, che è composta da orlo, bocca, pareti e fondo; i bicchieri a calice hanno uno stelo (o gambo) che poggia sul piede.

A tavola la disposizione e il numero di bicchieri da usare hanno regole ben precise che dipendono dal menù e dallo spazio a disposizione sul tavolo. Se parliamo di un pranzo formale allora a tavola devono esserci tre o quattro bicchieri, collocati in alto, alla destra del piatto, e allineati da sinistra a destra secondo quest’ordine: acqua, vino rosso e vino bianco; la coppa da champagne o il bicchiere per il vino da dessert si collocano in posizione arretrata rispetto agli altri.

Anche nei pranzi e cene informali, comunque, è bene che a tavola ci siano due bicchieri per ogni commensale: uno da acqua e uno da vino (il primo va sempre a sinistra del secondo).

Le principali tipologie di bicchieri

Nell’uso quotidiano utilizziamo solitamente gli stessi bicchieri, però è bene sapere che le tipologie di bicchieri sono veramente tante e si diversificano in base all’uso che se ne fa. In genere i bicchieri sono trasparenti e incolori e solo il bicchiere dell’acqua può essere anche colorato.

I tumbler sono i bicchieri senza gambo e a bocca larga e vengono usati per acqua, per le bevande in genere per molti tipi di cocktail. Il tumbler basso (detto anche old fashioned) si usa per l’acqua e per coctkail come il Negroni, l’Americano e, in genere per tutti i cocktail ad alta gradazione alcolica serviti con ghiaccio. Il tumbler medio è adatto a liquori o distillati serviti senza ghiaccio. Il tumbler alto è usato per i long drink e i cocktail alla frutta (per esempio Mojito, Bollody Mary, Brandy Egg Nog) dal momento che la sua capienza permette ala frutta di restare immersa nel liquore.

I bicchieri a calice sono quelli più adatti per il vino dal momento che impedendo il contatto della mano con la coppa, evitano che il calore ne modifichi profumo e temperatura. Inoltre si tenga presente che la forma e la grandezza del bicchiere permettono di esaltare la personalità delle varie tipologie di vino e di meglio recepirne le qualità e le sfumature. È proprio per questo motivo che si dice che ogni vino ha il suo bicchiere.

  • Il balloon è adatto a un vino rosso importante e di corpo, perché permette al naso di percepire al meglio il profumo;
  • i vini bianchi, quelli rossi e i novelli in genere si servono in un bicchiere più slanciato;
  • per il vino bianco frizzante si usano calici allungati e arrotondati sul fondo;
  • il cosiddetto tulipano (vale a dire bicchieri con bordo svasato) servono per vini dolci, da dessert e per i rosati;
  • il flûte, a forma di cono rovesciato molto allungato, è il bicchiere per lo spumante secco, mentre per lo spumante dolce si dovrebbe usare un bicchiere con la coppa emisferica, più larga che alta (si chiama anche “coppa godereccia” con un riferimento al seno di Madame Pompadour), anche se al giorno d’oggi questa seconda coppa è quasi del tutto scomparsa;
  • i vini liquorosi e quelli aromatici si assaporano al meglio in un bicchiere piccolo e ristretto verso l’alto.

I bicchieri da vino – ma è una regola che vale per tutti i bicchieri – non vanno mai riempiti completamente, sì da apprezzare pienamente il contenuto.

Ci sono poi altri bicchieri, destinati a usi particolari:

  • snifter glass: calice di vetro sottile con coppa a fondo largo e panciuto, che si restringe molto verso l’orlo, e stelo molto breve; è l’inconfondibile bicchiere da brandy o da cognac (anche se qualche volta lo si usa per la birra scura);
  • il cocktail glass o Martini cocktail glass ha forma conica rovesciata che poggia su un gambo a base piatta; oltre che per il Martini si usa anche per altri coctkail (Manhattan, Daiquiri o Margarita) dal momento che la presenza dello stelo permette di tenere in mano il bicchiere senza scaldare la coppa;
  • il double Martini cocktail glass, più alto e più ampio nell’apertura del precedente;
  • il Collins glass è una sorta di tumbler medio utilizzato per i drink miscelati, come il Tom Collins (da cui il nome);
  • Highball glass, più largo e capace del Collins glass è spesso usato nei bar perché contiene esattamente un’intera bottiglietta di succo di frutta o di tè freddo;
  • lo shot è un bicchiere molto piccolo e compatto, di vetro spesso, adatto solo per distillati o liquori serviti puri e senza ghiaccio; tipicamente utilizzato per bere in un “solo colpo” (in inglese: one shot), in Italia è usato da oltre duecento anni per sorbire la grappa.

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ultimo aggiornamento: 25-02-2014