Il mestolo, come ben sappiamo, è uno degli strumenti più utili in cucina. In origine era chiamato ramaiolo perché era fatto in rame, mentre oggi è realizzato in acciaio inossidabile, alluminio, plastica e anche legno (come vediamo nel video in apertura di post).

In pratica il mestolo è un grosso cucchiaio: ha un manico di lunghezza variabile con l’estremità a gancio per poterlo appendere (ma anche forata) e ha una coppa semisferiche per raccogliere e travasare i liquidi soprattutto, ma anche ingredienti solidi.

A seconda della foggia della coppa e delle sue dimensioni, abbiamo diversi tipi di mestolo:

  • mestolo da salsa: è piccolo, con il manico verticale e con la coppa dotata di beccuccio, sì che possa immergere con facilità nei contenitori altri e stretti;
  • mestolo da brodo: è il tipico mestolo che troviamo nelle nostre case ed è ideale per servire zuppe e minestre; ha un incavo di nove centimetri e il bordo stondato per evitare lo sgocciolamento;
  • mestolo da wok: è ancora più grande di quello da brodo, ma con l’incavo meno profondo e più ampio; la forma particolare di questo mestolo è adatta a rimestare gli alimenti durante la cottura, mentre il manico lungo permette di mantenere una distanza di sicurezza dalla fonte di calore;
  • mestolo forato: più o meno piccoli, hanno la coppa forata per estrarre e scolare da vasi e da barattoli conserve sott’olio, sotto aceto e in salamoia;
  • mestolo a rete (o mestolo-ragno): è un mestolo con la coppa formata da fili metallici interccitai a maglia larga; lo si usa comunemente per estrarre il fritto dall’olio (il mestolo forato di cui sopra, infatti, non sgocciola l’olio a sufficienza e per questo quello a rete è migliore per le fritture).

Come si vede i mestoli hanno diversa forma (simile, naturalmente) e dimensione: eppure nell’uso comune il mestolo è quasi diventato una unità di misura, come leggiamo in diverse ricette: “Aggiungere un mestolo di… durante la cottura”.

Infine una curiosità: in milanese il mestolo è chiamato cassù e, secondo alcuni, il termine cassoeula deriverebbe proprio dal cassù.

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ultimo aggiornamento: 25-03-2014