Con il termine pentola si indica genericamente il recipiente che usato per cuocere direttamente sul fuoco. Fino all’Ottocento le pentole avevano più o meno la forma di un otre perché venivano appese a un gancio nel camino oppure appoggiate a un treppiede sopra il fuoco. Solo nella seconda metà del Novecento, con la diffusione delle fonti di calore a piastra, si affermarono le pentole con fondo piatto.

Le pentole sono generalmente di forma cilindrica o leggermente bombata, con un’altezza superiore o uguale al diametro, sono munite di manico alle estremità e hanno il coperchio. Le pentole in cucina possono essere in acciaio inox o in alluminio, ma le troviamo anche in ghisa, rame, coccio o pyrex. L’acciaio inossidabile ha progressivamente sostituito gli altri materiali visto che ha una manutenzione più semplice e non lascia residui dei cibi, anche se rimangono a lungo nella pentola stessa.

A seconda della foggia, del materiale e delle tecniche di costruzione le pentole in cucina hanno vari usi. Vediamo alcuni modelli, tra i più comuni.

Le principali tipologie di pentole in cucina

  • Pentole profonde e capienti: adatte per la cottura di minestre, minestroni, bordi e paste; per lessare la carne e le verdure; per preparare la passata di pomodoro o le marmellate.
  • Pentola per la pasta: per la cottura della pasta la pentola deve essere stretta e alta; la capienza è in funzione della quantità: si consideri che per ogni 100 grammi di pasta è necessario almeno 1 litro d’acqua (meglio 2, soprattutto per i formati grossi). Esistono apposite pentole per la cottura della pasta (le cosiddette pastaiole) dotate di un cestello interno che consente di scolarla senza l’uso del colapasta; altre versioni di pentola per la pasta presentano un coperchio bucherellato che permette di scolare la pasta direttamente dalla pentola; in alternativa si trovano in commercio anche coperchi universali forati, pensati proprio per scolare la pasta da qualunque pentola.
  • Pentolino: come dice il nome, è una pentola più piccola, generalmente con un solo manico, utilizzato per piccole preparazioni, sughi o salse.
  • Pentola a bagnomaria: pentola che contiene saldata all’interno una seconda pentola leggermente più piccola. Per mezzo di una valvola (che è anche di sicurezza) l’intercapedine può essere riempita di acqua: quando la si mette sul fuoco la base a contatto con la fiamma scalda l’acqua, che a sua volta riscalda il contenitore interno, garantendo una cottura al di sotto dei 100 gradi, quindi a bagnomaria. Si tratta solitamente di pentole di piccolo formato, adatte alle salse, anche se ne esistono delle versioni grandi pensate per gli stufati.
  • Pentola a pressione: è una pentola dotata di coperchio a chiusura ermetica che permette una rapida cottura degli alimenti. Essendo particolare, torneremo a parlare della pentola a pressione in un articolo specifico.
  • Pentola a vapore: pentola di acciaio rotonda, munita di due cestelli impilabili dello stesso materiale (ma in commercio esistono anche versioni con un cestello d’acciaio e uno di pyrex) e di un coperchio, in genere di vetro, a campana, destinato a trattenere il vapore.
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ultimo aggiornamento: 02-06-2014