Oggi parliamo di tradizione e di quella più ‘tradizionale’, cioè le ricette tipiche regionali, che come vedremo letteralmente spopolano al cinema, ovviamente nei film di casa nostra. E come potrebbe essere altrimenti? Ricordiamoci di quanto anche Hollywood apprezzi la nostra cucina inserendola qua e là nei film più impensabili, perché non dovremmo farlo noi?

E poi molti dei film che prendiamo in considerazione oggi sono fortemente caratterizzati dall’elemento regionale o comunque ‘etnico’, vedi le scaramucce nord-sud che quando restano limitate al cinema d’evasione non fanno male a nessuno. Avevamo già riservato un capitolo a parte alla cucina romana al cinema, sicuramente la tradizione regionale che s’incontra più frequentemente sul grande schermo (in fondo dov’è Cinecittà?!), ma cannoli siciliani, tortellini in brodo, pizza, ragù e addirittura i peperoni cruschi al cinema non mancano davvero. Ricominciamo da lì, pronti per questi viaggio nella gastronomia dello stivale?

Benvenuti al sud

La prospettiva nord-sud è diametralmente ribaltata in questa godibilissima commedia remake della francese ‘Giù al nord’. Alberto è il direttore di un ufficio postale in Brianza che sogna disperatamente di trasferirsi a Milano ed è disposto a tutto, anche a fingersi disabile. La truffa sarà scoperta, ma invece di essere licenziato, Alberto dovrà subire una punizione per lui ancora peggiore: essere trasferito in provincia di Napoli. E via libera, allora, alle gag nord-sud e alla guerra di pregiudizi che si combatte anche a tavola con un campanilismo sfrenato, come la disputa gorgonzolamozzarella (e chi saprebbe scegliere?!) oppure la scena esilarante della colazione con il sanguinaccio, che Alberto trova prelibato prima di scoprire che cos’è…

Benvenuto presidente!

Ritroviamo Claudio Bisio in questo film che di questi tempi ci sembra sempre meno surreale. A fine settennato, i partiti politici non riescono a trovare un accordo su chi eleggere come Capo dello Stato, quindi tutti entrano nell’urna scrivendo ‘Giuseppe Garibaldi’. Peccato che un Giuseppe Garibaldi che abbia le carte in regola (età e pieno godimento dei diritti civili) in Italia esista davvero e così viene catapultato in un attimo dalle sue montagne dove va a pesca di trote, ai fasti del Quirinale. La ricetta proposta è quella della trota alla piemontese che Peppino illustra alla cittadinanza durante la XXV sagra della trota locale prima di essere strappato alla sua vita tranquilla e defilata.

Oggi sposi

Risate, riflessioni e – perché no – qualche incursione nella buona tavola: sono questi gli ingredienti delle belle commedie all’italiana come “Oggi sposi”, film corale con tutti gli attori del momento in cui si raccontano le storie di diverse coppie intente nei preparativi per le proprie nozze. Tra queste ci sarà il matrimonio fra Alopa, la figlia dell’ambasciatore indiano, e Nicola, poliziotto pugliese dalle origini ruspanti. Tra pregiudizi, incontri e scontri culturali, il pollo tandoori viene battuto dai porcedduzzi pugliesi, dolcetti tipici che i fratelli di Nicola tentano invano di preparare quando le donne indicono lo sciopero dei fornelli.

Se sei così ti dico sì

Ancora Puglia e ancora buona tavola in questo film che vede Emilio Solfrizzi nel ruolo dolceamaro del protagonista di una rinascita. Cicala è un ex cantante il cui sogno è naufragato negli anni Ottanta dopo il grande successo di una canzone che non ha visto alcun seguito. Chiamato per un rimpiazzo dell’ultimo minuto alla trasmissione di Carlo Conti ‘I migliori anni’, è combattuto sul da farsi, ma poi, una volta a Roma e dopo una serie di incontri, decide di ricominciare e abbandonare per sempre il ristorante della moglie chiamato “Al polpo re” e di liberare simbolicamente in mare l’anziano polpo dell’acquario, metafora di liberazione della propria anima musicale. In Puglia, comunque, il polpo è davvero il re della tavola e nel nostro post avevamo passato in rassegna le diverse maniere di cucinarlo.

007 e la pizza Royale

Non è proprio presente in uno dei film tratti dalle avventure di Fleming, ma un cibo ‘popolare’ come la pizza avrebbe sicuramente stregato anche il raffinatissimo agente 007 al servizio di Sua Maestà con la sua genuina bontà. Ed è ispirandosi a una delle pellicole più famose, Casinò Royale, che lo chef scozzese Crolla ha creato la pizza più cara del mondo, arricchita da salmone, caviale, aragosta e medaglioni di carne di cervo con sopra una spolveratina d’oro a 24 carati. Questa costa 300 euro, ma non preoccupatevi: una margherita è molto più abbordabile!

Il gattopardo

Lusso e abbondanza sono le caratteristiche delle tavole imbandite alla ‘corte’ del principe di Salina, che però certo non rinuncia ai sapori della sua terra e quindi non manca di gustare anche cibi semplici e preparati in maniera genuina e rispettando la tradizione, come il timballo alla siciliana con carne macinata e pecorino.

Basilicata coast to coast

Per un piccolo gruppo musicale di provincia può essere un’impresa attraversare la propria regione, la Basilicata o Lucania che dir si voglia, da costa a costa, dal Tirreno allo Ionio. Sulla strada le difficoltà mettono a dura prova i caratteri e la convivenza rischia di saltare, ma ci sono anche momenti di altissimo lirismo e verace poesia. Ad esempio quando chiedono ospitalità al contadino che non ha la tv perché la sera preferisce guardare sua moglie e prepara per la combriccola un piatto di strascinati con i peperoni cruschi, oppure quando Nicola snocciola la sua teoria sul panino ‘sponsato’, in cui, cioè, la mollica del pane deve sposarsi alla perfezione con la frittata: obiettivo centrato solo se lo si prepara il giorno prima.

Pane e tulipani

Un incredibile contrattempo fa vivere alla disillusa casalinga Rosalba, moglie cornuta e madre di due figli, una grande avventura a Venezia dove farà un incontro dopo l’altro e troverà addirittura l’amore, nelle fattezze del cameriere islandese Ganz, che le rivela il segreto del famoso fegato alla veneziana.

Storia di ragazzi e di ragazze

tortellinifilm

Siamo in Emilia Romagna, nel 1936 e il piatto forte di questa cucina regionale, i tortellini (o cappelletti) in brodo sono il piatto forte del pranzo di fidanzamento tra Silvia, figlia di proprietari terrieri di Porretta Terme, e Angelo, che viene da una famiglia borghese di Bologna centro. Pupi Avati ben tratteggia le differenze culturali e i pregiudizi tra le due famiglie che animano tutto il pranzo facendolo naufragare.

Festa di laurea

Ancora Pupi Avati, che stavolta ambienta il suo racconto negli anni Cinquanta. Il protagonista è il pasticcere Vanni che viene chiamato in una villa signorile per preparare il buffet per una festa di laurea. Nonostante i suoi sforzi, però, nulla va come dovrebbe: la signora è un’ingrata, la laureata in realtà non lo è e ha falsificato i documenti, e neppure i suoi celeberrimi cannoli possono salvare la situazione.

Sabato, domenica e lunedì

Il ragù per i napoletani è più di un sugo con cui condire la pasta: è un rito che inizia a bollire il sabato pomeriggio quando è destinato al pranzo della domenica. Rosa, napoletana doc, lo sa, ed è talmente brava ai fornelli da prendere più di un uomo per la gola, ma la gelosia del marito è immotivata e così la lite che rovinerà il pranzo si rimetterà a posto nella giornata di lunedì.

Foto | Wally Gobetz
Foto | paPisc

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ultimo aggiornamento: 20-02-2015