Verdure eccelse e vini di fama mondiale, Presidi Slow Food e osterie della tradizione. Dal punto di vista gastronomico, la Toscana è una delle regioni più eclettiche e complete d’Italia grazie all’evoluzione delle innumerevoli ricette storiche ed un territorio che include campagna, montagne e mare. In questo articolo ci concentriamo nel punto in cui l’alta Maremma incontra la Costa degli Etruschi. Dunque Val di Cornia, Populonia e le regali cantine di Bolgheri; uno degli epicentri dell’enologia italiana collegato a Castagneto Carducci dalla famosa strada del vino.

Essendo il nostro punto di partenza Roma, nel percorso verso nord siamo anche riusciti a mangiare uno “snack” ittico al cospetto del Monte Argentario presso la cooperativa de “I Pescatori di Orbetello”. Sosta interessante anche per scoprire l’arte della pesca sostenibile ed i vari segreti dietro alla lavorazione del pesce della laguna. Tra le specialità anguilla, cefalo affumicato e la pregiata Bottarga di Orbetello.

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Avendo voglia, tempo e le necessarie finanze per vivere una serata speciale, poco distante dalla cooperativa c’è il Ristornate il Pellicano all’interno dell’omonimo albergo parte dei The Leading Hotels of the World. Una stella Michelin, vista sul Tirreno, candele sui tavoli e piatti firmati dallo Chef Sebastiano Lombardi.

Arrivati a destinazione invece, la tappa “foodie” da segnarsi in’agenda è la Trattoria Ghigo nel cuore della Val di Cornia; territorio rinomato per la qualità delle verdure. Spinaci e meloni su tutte. A pochi chilometri dall’apprezzato indirizzo di Suvereto, c’è anche la strepitosa Cantina Petra progettata da Mario Botta. Un avveniristico edificio in cemento e vetro che vale la pena visitare a prescindere dalla passione o meno per il vino. Tornando alla cucina di Ghigo – locale con proposte e schiette e ben eseguite – il piatto che vale il viaggio sono i ravioli ricotta e spinaci – con pasta rigorosamente fatta in casa quasi evanescente per quanto soave – serviti al ragù o burro e salvia. Condimento, quest’ultimo, che ben esalta sapori e consistenza. Da non perdere anche i pici (pasta acqua e farina) al ragù bianco di Chianina. Immancabile le pappardelle al cinghiale e così per peposo, fiorentina e gli altri secondi della tradizione toscana.

Ben interpretata anche da La Cantina Buia di Populonia. Un’osteria con mura in pietra nel corso principale del borgo etrusco dove mangiare una pappa al pomodoro davvero ben eseguita. Anch’essa di estrazione contadina e nel caso di questa gradevole osteria, sempre preparata con ortaggi coltivati dai contadini locali, è la classica ribollita. Da assaporare tiepida con un filo di leccino a crudo. Un gusto pieno e sempre rassicurante.

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Tuttavia, il cibo non è l’attrazione principale del luogo. Ed il fatto che siamo in una delle regioni più ricche ed amate per ricette e bio-diversità, la dice lunga sullo spessore del prodotto per cui si parte da casa. Il motivo per cui questa parte d’Italia ha visitatori provenienti da tutto il mondo, infatti, è liquido. E si tratta del vino con Ornellaia, Sassicaia e Masseto come punte di diamante.

Provengono tutti da vitigni e cantine nella zona di Bolgheri – luogo dai magnifici scorci con costa e colline collegate da viali di cipressi monumentali – ed i più blasonati sono prodotti da nomi altisonanti quali Guado al Tasso/Cantina Antinori. La tenuta organizza degustazioni e visite ma per conoscere tutte le eccellenze enologiche in un colpo solo, il consiglio è di prenotare un tavolo all’Enoteca Tognoni nel centro storico di Bolgheri. Qui vi racconteranno storie straordinarie di americani e russi che sono riusciti a spendere anche diecimila euro per un aperitivo tra amici. Oltre che la storia del paese e dei vitigni che lo rendono celebre.

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In realtà poi, quando ci sono di mezzo vini di alto livello, certe cifre non sono neanche difficili, sempre avendo la disponibilità, da raggiungere. Il Masseto ad esempio parte da cinquecento euro a bottiglia. Parlare di soldi, in ogni caso, è inelegante e l’Enoteca Tognoni offre la possibilità di assaggiare i greatest hits senza accendere un mutuo. Trattasi infatti di uno dei pochi indirizzi d’Italia con Sassicaia, Ornellaia ed altri grandi bottiglie alla mescita. L’ambiente, con migliaia di etichette sugli scaffali, le scatole delle varie aziende per terra e quel senso di vissuto, è propedeutico al consumo. E così per la disponibilità dei proprietari nel raccontare aneddoti senza mai tralasciare il servizio. Promossa a pieni voti anche la cucina con alcuni classici regionali come crostini, salumi, formaggi oltre a raffinate tartare, cacciagione, pasta ripiena e dei sontuosi tagliolini al piccione.

Testi di Matteo Morichini

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Scheda del viaggio in 48 ore

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Macchina: Mini Clubman Cooper SD

Km Percorsi: 700

Litri di carburante consumati: 42 l

Costo: Circa 50 euro

Costo caselli: 10 euro

Dove mangiare: Trattoria da Ghigo, cena con Chef stellato al Castello di Magona, Enoteca Tognoni a Bolgheri, La Cantina Buia a Populonia, L’Osteria del Ghiotto a Canneto

Dove Dormire: Castello di Magona a Venturina Terme

Itinerario: Roma-Orbetello-Follonica-Cala Violina – Venturina Terme – Populonia – Castagneto Carducci – Bolgheri – Suvereto- Castiglione della Peacaia – Roma

Giorno 1: Partenza da Roma. Nuotata a Cala Violina nei pressi di Punt’Ala e pernottamento al Castello di Magona a Venturina Terme. Visita di Populonia al tramonto. Cena alla Trattoria da Ghigo a Suvereto. Drinks a San Vincenzo

Giorno 2:
Visita al Golfo di Baratti. Strada del Vino tra Castagneto Carducci e Bolgheri. Pranzo all’Enoteca Tognoni. Visita alla Cantina Petra di Suvereto. Relax in piscina al Castello di Magona o bagno nella spiaggia di Castiglione della Pescaia. Aperitivo a Piombino. Cena all’Osteria del Ghiotto a Canneto. Pernottamento al Castello di Magona

Link Utili:

http://www.ipescatoriorbetello.it/
http://www.enotecatognoni.it/
http://www.petrawine.it/
http://www.castellodimagona.it/
http://www.enotecatognoni.it/
http://www.petrawine.it/
http://www.costadeglietruschi.it/toscana_mediterranea/populonia.asp

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ultimo aggiornamento: 02-11-2016