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E’ stata presentata oggi, 16 Novembre 2018, la 64ª edizione della Guida Michelin 2019. Al termine di un lungo lavoro fatto di viaggi, assaggi e valutazioni, gli ispettori Michelin hanno attribuito e tolto stelle, tra novità e riconferme.
Il palcoscenico dell’Auditorium Paganini di Parma ha così visto gioire – ma anche dispiacersi – parecchi chef di fama nazionale (e non solo) in un bilancio complessivo tutto sommato a favore dell’Italia, che si è aggiudicata il maggior numero di ristoranti premiati, seconda solo alla Francia.
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Tra le novità di questo 2019 ben 29 singole nuove stelle – attribuite per la maggior parte a chef giovanissimi – mentre una meritata terza stella è spettata a Mario Uliassi, per il suo Uliassi di Senigallia. Chi può dirsi soddisfatto è Antonino Cannavacciuolo il quale può ora vantare una stella per il suo bistrot di Torino e una per quello di Novara. Carlo Cracco, il cui “Cracco Peck” aveva perso una stella nel 2018, non ha visto assegnarne una nuova al suo locale di recente apertura a Milano, in galleria Vittorio Emanuele. Tra gli altri delusi c’è sicuramente l’Armani Ristorante a Milano, il quale ha perso la propria.
Ristoranti 3 stelle Michelin
- Massimiliano Alajmo, Le Calandre Rubano (Padova)
- Massimo Bottura, Osteria Francescana (Modena)
- Chicco Cerea, Brusaporto (Bergamo)
- Enrico Crippa, piazza Duomo Alba (Cuneo)
- Annie Feolde e Riccardo Monco, Enoteca Pinchiorri (Firenze)
- Norbert Niederkofler, St.Hubertus San Cassiano (Bolzano)
- Niko Romito, Reale Castel di Sangro (L’Aquila)
- Nadia e Giovanni Santini, Dal Pescatore, Canneto sull’Oglio (Mantova)
- Heinz Beck, La Pergola, (Roma)
A creare un certo malcontento è stata la scelta di non attribuire nuove “Due Stelle”, a differenza dello scorso anno nel quale tre sono stati i ristoranti prescelti. Il titolo di giovane chef dell’anno è spettato, infine, a Emanuele Petrosino del ristorante “I Portici” di Bologna (Due stelle Michelin).
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Photo | iStock