
L'alimentazione fondamentale per la salute del nostro cervello - (gustoblog.it)
Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha evidenziato l’importanza della dieta non solo per la salute fisica, ma anche per quella mentale
Un recente studio ha sollevato un campanello d’allarme: il consumo eccessivo di determinati alimenti potrebbe aumentare significativamente il rischio di sviluppare il morbo di Parkinson. Secondo i dati raccolti, mangiare quotidianamente una dozzina di porzioni di questi cibi potrebbe più che raddoppiare la probabilità di manifestare i primi sintomi della malattia.
Come vedremo, eliminare o ridurre dalla propria dieta questi alimenti potrebbe rappresentare una strategia efficace per preservare la salute cerebrale e ridurre il rischio di malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson. Scegliere cibi integrali, freschi e nutrienti non solo migliora il benessere fisico, ma può anche contribuire a un invecchiamento sano e attivo.
I cibi che possono causare il Parkinson
Ma cosa intendiamo esattamente per “alimenti ultra-processati”? Questi prodotti includono una vasta gamma di articoli, come bevande zuccherate, snack confezionati, salse pronte, dolci industriali e molti altri cibi che subiscono un’intensa lavorazione e che spesso contengono ingredienti poco salutari. Ad esempio, una porzione di cibo ultra-processato può essere rappresentata da un hot dog, una fetta di torta confezionata o una semplice bibita zuccherata. Tutti questi alimenti presentano un profilo nutrizionale scarso e sono ricchi di zuccheri, grassi saturi e sale.

L’autore principale dello studio, il dott. Xiang Gao, professore e preside dell’Istituto di nutrizione presso l’Università Fudan di Shanghai, ha dichiarato che le evidenze suggeriscono che una dieta ricca di cibi lavorati possa accelerare i segni precoci del morbo di Parkinson. Sebbene lo studio non abbia trovato un legame diretto tra il consumo di questi alimenti e la diagnosi di Parkinson, ha messo in evidenza che le persone che mangiano frequentemente cibi ultra-processati tendono a riportare un numero maggiore di sintomi precoci, come dolori muscolari, alterazioni del sonno e disturbi dell’olfatto.
Il punto cruciale emerso dalla ricerca è il legame tra il consumo di alimenti ultra-processati e la comparsa di sintomi precoci del Parkinson, come la depressione e i disturbi del sonno. Anche se non è stata osservata una correlazione diretta tra dieta e diagnosi di morbo di Parkinson, i risultati suggeriscono che un’alimentazione poco sana potrebbe contribuire a una progressione della malattia nel tempo.
Il dott. Nikolaos Scarmeas, professore associato di neurologia clinica alla Columbia University, e la dietista Maria Maraki, professoressa associata di medicina dello sport, hanno scritto in un editoriale che accompagna lo studio che “la prevenzione delle malattie neurodegenerative può iniziare a tavola”. La riduzione del consumo di alimenti ultra-processati non è solo un modo per migliorare la salute fisica, ma potrebbe anche avere effetti positivi sulla salute mentale e sulla prevenzione di malattie come il Parkinson.