
Ti fidi dell'acqua che bevi? - www.gustoblog.it
L’acqua è una delle componenti essenziali del nostro organismo: dovremmo berne almeno due litri al giorno, ma non sempre ci riusciamo.
C’è, però, un qualcosa che, spesso, ci fa desistere più di tutto: il non fidarci dell’acqua che esce dai rubinetti di casa. Per una ragione o per un’altra, pensiamo che non sia potabile del tutto e, per questo motivo, ci affolliamo e affrettiamo ad andare ad acquistare cassette su cassette d’acqua, spendendo anche molto.
Ma siamo sicuri che la nostra convinzione sia esatta? Davvero l’acqua dei rubinetti di casa nostra non è potabile? Cerchiamo di capire insieme.
L’acqua dei nostri rubinetti è ottima?
Quando pensiamo all’acqua che esce dai rubinetti di casa nostra, pensiamo a qualcosa che non sempre è controllato del tutto e che può, anche, far male al nostro organismo se bevuta. Certo, la utilizziamo per tutte le faccende domestiche e, anche, in parte per cucinare…e poi alla fine non la beviamo, ma ci accontentiamo di andare ad acquistare cassette su cassette di acqua, in confezioni di plastica o di vetro.
La spesa diventa così esorbitante ed eccessiva. Ma siamo sicuri che la nostra convinzione è esatta? Partiamo dal presupposto che l’Italia è il Paese che preleva più acqua dolce in tutta l’Unione Europea, ma è allo stesso tempo, uno dei meno efficienti nella sua distribuzione. Un documento dimostra come il nostro paese sia uno dei più deboli proprio per quel che riguarda i controlli sull’acqua.
Il Goal 6, dedicato all’“acqua pulita e servizi igienico-sanitari” (presente nel Rapporto Istat sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) è tra gli obiettivi che in Italia mostrano i progressi più deboli. Se osserviamo quanto, anche singolarmente, preleviamo di acqua dalle nostre tubature, notiamo che ogni cittadino italiano chiede alla natura 155 metri cubi d’acqua l’anno solo per bere, lavarsi, cucinare e pulire.
Cosa dicono gli studi
Attingiamo sempre di più alle risorse idriche, ma la distribuzione capillare nel nostro paese non è sempre adeguata, anzi: fa acqua da tutte le parti, per usare una metafora.

Secondo un Rapporto Istat, nel 2024 circa una famiglia su tre (33%) non si fida dell’acqua che esce dal rubinetto di casa, e si tratta di un’insicurezza legata alla qualità percepita dell’acqua, al suo odore, al suo colore e al suo gusto.
Altrettanto milioni di famiglie si affidano all’acqua in bottiglia, che siano esse in vetro o in plastica, aumentando così i costi di produzione e trasporto. Un piccolo miglioramento sulla rete idrica italiana c’è stato, ma non basta: tra il 2017 e il 2023, il nostro Paese è passato da un livello “medio-alto” a un livello “alto”.
Una situazione che va sempre tenuta sotto controllo.