
Perché spennellare d’olio la pentola del riso e della pasta è un’idea geniale: mia nonna lo faceva sempre e risolveva un grande problema - gustoblog.it
Anche tua nonna faceva queste cose? Questi sono solo alcuni dei falsi miti in cucina che continuano a vivere e sembrano una genialata!
In cucina, tra tradizione e innovazione, persistono numerosi falsi miti che influenzano le abitudini di milioni di appassionati e professionisti. Questi luoghi comuni, spesso radicati nella cultura popolare, sfidano la logica e le evidenze scientifiche, creando confusione e talvolta ostacolando la creatività ai fornelli.
Tra i falsi miti in cucina, uno dei più noti riguarda l’aggiunta dello zucchero nel sugo di pomodoro. Questa pratica, molto comune nelle cucine domestiche, nasce dall’idea che lo zucchero possa bilanciare l’acidità del pomodoro. Tuttavia, gli esperti sottolineano che un buon sugo si ottiene con ingredienti di qualità e una cottura lenta e paziente, senza bisogno di additivi dolci. L’eccesso di zucchero, infatti, rischia di alterare il sapore autentico e naturale del piatto, compromettendo quello che dovrebbe essere un equilibrio di aromi genuini.
Un altro mito persistente riguarda la cottura del polpo con un tappo di sughero nella pentola. Questa tecnica tradizionale è spesso suggerita per rendere la carne più morbida, ma gli studi hanno dimostrato che il sughero non ha alcun effetto chimico o fisico sulla consistenza del polpo. La tenerezza dipende invece da fattori come la temperatura di cottura e la durata, oltre che alla qualità stessa del polpo. Chef professionisti e biologi marini concordano nel considerare questa pratica superflua, anche se resta popolare soprattutto nel Sud Italia.
Perché i falsi miti in cucina resistono: tra emozione e tradizione
La persistenza di queste credenze in cucina si spiega anche con la forte componente emotiva e culturale legata al cibo. Spesso, le ricette tramandate di generazione in generazione si accompagnano a rituali e segreti che diventano parte dell’identità familiare. Modificare queste abitudini può sembrare un tradimento o una perdita di autenticità, anche quando le prove dimostrano il contrario.

Inoltre, la scarsa diffusione di un’informazione scientifica accessibile e chiara nel campo gastronomico alimenta l’inerzia. Molti consumatori si affidano a consigli non verificati trovati su internet o ascoltano aneddoti di amici e parenti senza approfondire. Questo crea un circolo vizioso in cui il mito si rafforza proprio perché non viene mai messo in discussione.
Oggi, grazie alla crescente popolarità di corsi di cucina, programmi televisivi e contenuti digitali affidabili, si sta assistendo a un progressivo cambiamento nella percezione culinaria. Chef rinomati e divulgatori gastronomici lavorano per smontare i falsi miti, proponendo metodi più efficaci e rispettosi delle materie prime.
Ad esempio, per il sugo di pomodoro, la raccomandazione è di scegliere pomodori freschi e maturi, utilizzare olio extravergine d’oliva di qualità e cuocere a fuoco lento per esaltare il sapore senza aggiungere zucchero. Nel caso del polpo, si suggerisce di adottare tecniche di cottura precise, come l’immersione in acqua bollente per tempi calibrati, per raggiungere la giusta morbidezza senza ricorrere a espedienti tradizionali non supportati dalla scienza.