
Le migliori 7 gelaterie di Roma sono solo queste - gustoblog.it
Un tour tra granite, cremolati e sorbetti raccontato dallo chef Jacob Kennedy e da suo figlio: ecco dove il gelato diventa davvero artigianale
Roma non è soltanto la città dei monumenti, delle fontane e delle piazze assolate. È anche, secondo molti — e ora anche secondo il Financial Times — una delle capitali mondiali del gelato. Con oltre 1.400 gelaterie sparse tra vicoli, lungoteveri e quartieri più residenziali, la scelta può diventare disorientante. A venirci in aiuto è Jacob Kennedy, chef londinese dei ristoranti Bocca di Lupo e Plaquemine Lock, nonché proprietario della gelateria Gelupo. Kennedy ha trascorso anni in Italia e conosce bene i gusti autentici. Ma per selezionare i sette migliori indirizzi della Capitale si è fatto aiutare da un giudice molto più severo di qualsiasi critico gastronomico: suo figlio di 4 anni.
I due hanno passato una giornata intera assaggiando gelati, granite e grattachecche in sette posti chiave della città. Il risultato è una classifica personalissima che mescola tradizione e innovazione, chioschi storici e laboratori moderni. Dal gelato allo champagne al lemoncocco inventato a Trastevere, ecco le tappe del tour raccontato dal quotidiano britannico.
Dai frigidaria di Nerone al sorbetto allo champagne: storia e selezione
Il gelato, a Roma, non è una moda recente. Gli antichi romani conservavano ghiaccio e neve in celle chiamate frigidaria, usandole per raffreddare vino, succhi e miele. La grattachecca — ghiaccio raschiato da un blocco e condito con sciroppi — era amata da Nerone, che la consumava nelle sue varianti più semplici. Da lì si è passati, nei secoli, a granite, semifreddi, cremolati e gelati, fino ad arrivare alle forme più creative di oggi. Non tutto però è da assaggiare a cuor leggero. Kennedy avverte: “Come ovunque, anche a Roma alcuni gelati sono pessimi. Diffidate dalle vaschette colme fino a superare il bordo, è quasi sempre cattivo segno.” Per andare sul sicuro, meglio scegliere tra questi sette indirizzi, dove il gelato è artigianale per davvero.
Tra questi spicca Giolitti, in via degli Uffici del Vicario, attiva dal 1890, ancora oggi guidata dalla stessa famiglia. Oltre 1.000 litri di gelato al giorno, dai classici alla nocciola fino a gusti speciali come latte e chicchi di riso, pesca bianca o sorbetto allo champagne. Kennedy non ha dubbi: “Se dovessi sceglierne una soltanto, sarebbe questa.”

La selezione prosegue con Otaleg, a Trastevere. Gelateria aperta nel 2012 da Marco Radicioni, ex allievo di Claudio Torcè, propone gusti audaci come cozze gratinate o avocado e salvia. Le creme sono intense, i fruttati netti e sinceri. Secondo Kennedy, merita una visita anche la gelateria del maestro Torcè. C’è poi Al Settimo Gelo, in via Vodice 21, un piccolo laboratorio poetico dove Mirella Fiumanò crea gelati come “Voglio tornare bambino” con nocciole caramellate, o il “Persiano” alla rosa e zafferano. Gli ingredienti sono locali e selezionatissimi: pistacchi di Bronte, mandorle di Avola, nocciole di Viterbo.
Grattachecca, cremolato e granita: Roma non è solo gelato
Il tour non poteva non toccare il mondo parallelo della grattachecca, altra specialità romana estiva. Kennedy e figlio si sono fermati da Alla Fonte d’Oro, chiosco sul Lungotevere Raffaello Sanzio attivo dal 1913. Gli sciroppi sono fatti in casa, con gusti come tamarindo, cedro, amarena, menta e il celebre lemoncocco, nato proprio qui. La combinazione preferita del proprietario Massimo? Limone, tamarindo e amarena, con sciroppo di limone fresco, amarene sciroppate e scaglie di cocco.
Per chi ama le consistenze più cremose, c’è La casa del Cremolato in via di Priscilla 18, dove le cremolate nascono da frutta fresca matura o infusi preparati dal proprietario Mario. Pistacchio, mandorla, cioccolato e gusti stagionali si alternano in bicchieri completati dalla classica panna montata.
Per la granita al caffè con panna, il Financial Times consiglia due storici indirizzi: Caffè Sant’Eustachio in piazza Sant’Eustachio, a pochi passi dal Pantheon, dove la panna viene servita sia sopra che sotto, e La Casa del Caffè Tazza d’Oro in via degli Orfani, storica torrefazione fondata nel 1944, dove la granita diventa un piccolo rito romano.
Che si preferisca il gelato gastronomico, la grattachecca di quartiere o la granita servita tra marmi e caffè arabica, Roma offre un’estate da gustare cucchiaio dopo cucchiaio, con indirizzi che attraversano tempo e tradizioni, restando fedeli a una sola regola: la qualità prima di tutto.