
Monetina nel freezer che salva gli alimenti - gustoblog.it
Un esperimento semplice svela se il congelatore ha mantenuto la temperatura: l’idea è del fisico Vincenzo Schettini
Partire per qualche giorno lasciando a casa frigorifero e congelatore collegati alla corrente è la normalità. Ma c’è un rischio che molti sottovalutano: un blackout improvviso, magari durato qualche ora, potrebbe causare lo scongelamento dei cibi contenuti nel freezer, seguito da una ricongelazione automatica quando l’elettricità torna. Chi rientra a casa non si accorge di nulla, apre lo sportello, vede tutto apparentemente intatto, e si fida. Ma il pericolo è reale.
A fornire una soluzione semplice, comprensibile a tutti e soprattutto utile è Vincenzo Schettini, docente di fisica diventato noto per i suoi video didattici sui social. Il professore ha suggerito un esperimento pratico da fare prima di partire per una vacanza, un metodo che sfrutta concetti di fisica ma che si può mettere in pratica con un bicchiere d’acqua e una moneta da pochi centesimi. Lo scopo è uno: capire se il freezer ha smesso di funzionare, anche per un tempo breve ma sufficiente a compromettere la sicurezza degli alimenti conservati.
Il principio della moneta: fisica in cucina per capire se il cibo è ancora sicuro
Il consiglio arriva direttamente da uno dei divulgatori scientifici più seguiti in Italia. Schettini spiega come sia possibile usare un bicchiere e una moneta per verificare se il freezer ha mantenuto la temperatura corretta mentre eravamo assenti da casa. Il metodo non richiede strumenti particolari, solo attenzione e un po’ di anticipo.
Il procedimento è questo: si prende un bicchiere di plastica, lo si riempie d’acqua e lo si lascia in freezer finché si solidifica completamente. Una volta che l’acqua è ghiacciata, prima di partire si appoggia una moneta sul ghiaccio e si rimette il bicchiere nello stesso punto del freezer. Da quel momento in poi, non resta che partire.

Al ritorno, il bicchiere rivela quello che è successo. Se la moneta è ancora in superficie, poggiata sul ghiaccio, tutto è andato come previsto. Ma se la moneta è sprofondata verso il fondo del bicchiere, vuol dire che c’è stato un abbassamento della temperatura, il ghiaccio si è sciolto, la moneta è scesa e poi tutto è ricongelato. Questo piccolo dettaglio è una spia inequivocabile: il freezer ha avuto un’interruzione, e di conseguenza gli alimenti sono stati esposti a una fase di scongelamento, anche se solo per qualche ora.
Schettini lo dice chiaramente: “Se troviamo la moneta immersa nel ghiaccio, non dobbiamo consumare il cibo conservato. Anche se poi è stato ricongelato, potrebbe essere pericoloso”. I rischi non sono trascurabili: i batteri presenti negli alimenti si attivano con lo scongelamento, e alcune tossine non vengono eliminate nemmeno con la cottura. Questo vale in particolare per carne, pesce, verdure cotte e prodotti surgelati industriali.
Perché è rischioso mangiare cibi scongelati e ricongelati senza saperlo
Il motivo per cui il trucco della monetina può davvero essere salvavita sta tutto nel comportamento dei batteri e delle tossine. A -20 gradi, temperatura tipica di un freezer domestico, la proliferazione batterica è bloccata. Ma basta una variazione, anche temporanea, per creare le condizioni ideali alla moltiplicazione microbica.
Quando l’energia elettrica si interrompe, il freezer inizia a riscaldarsi lentamente. Se l’assenza dura ore, il contenuto può parzialmente o completamente scongelarsi. Se poi la corrente torna, il freezer ricomincia a raffreddare e gli alimenti si ricongelano. Ma ciò che è accaduto nel frattempo non è visibile a occhio nudo. Ed è proprio questo il punto critico.
Schettini lo sottolinea: “Non possiamo sapere se si è scongelato tutto e poi ricongelato. Non ci accorgiamo di niente. Ma il rischio di intossicazione è reale.” Alcune tossine prodotte dai batteri, come quelle dello Staphylococcus aureus o della Clostridium botulinum, resistono alla cottura e possono causare infezioni alimentari serie. Anche se il cibo appare integro, il pericolo non si elimina semplicemente scaldandolo.
Il consiglio, quindi, è drastico ma chiaro: se la monetina è affondata, meglio buttare via tutto. Meglio una spesa in più che un malessere serio. “Se non ci fidiamo della sicurezza dei nostri cibi, li buttiamo. È la scelta più prudente” – spiega il professore, chiudendo il suo esperimento con una considerazione pratica.
La “tecnica della monetina” non è solo una curiosità: è una misura preventiva utile, accessibile a tutti e che potrebbe evitare problemi di salute anche gravi. In un’estate dove i blackout, specialmente nelle località turistiche, non sono così rari, il metodo proposto da Schettini ha già trovato migliaia di sostenitori online. Non richiede strumenti, né competenze. Solo un gesto prima di chiudere la porta di casa.