
Quando il ventilatore diventa tuo nemico: oltre queste temperature fa malissimo -gustoblog.it
Uno studio internazionale dimostra che il ventilatore può aumentare il rischio di colpo di calore se l’aria è troppo calda e secca. Ecco quando è davvero utile e quando invece va evitato.
Ventilatore acceso, pelle bagnata, tende chiuse. L’immagine ricorrente di chi cerca sollievo durante le giornate roventi potrebbe nascondere un rischio sottovalutato. Un nuovo studio condotto da un team di ricercatori australiani e canadesi ha analizzato l’effetto del ventilatore in condizioni climatiche estreme, con risultati che mettono in discussione molte convinzioni diffuse. Se la temperatura supera i 40 °C e l’aria è secca, il ventilatore non rinfresca. Anzi: può far salire la temperatura corporea, aumentando il rischio di colpo di calore, soprattutto tra anziani e soggetti fragili. Il problema non è tanto il sollievo percepito, quanto il riscaldamento interno del corpo, che continua silenziosamente mentre la pelle sembra più fresca.
Quando il ventilatore aiuta davvero (e quando no)
La ricerca ha coinvolto 58 adulti over 60, alcuni dei quali con problemi cardiovascolari. I volontari sono stati esposti a diverse condizioni climatiche, con o senza ventilatore. A 38 °C con il 60% di umidità, il ventilatore – posto a un metro di distanza – ha avuto un effetto leggero ma positivo: la temperatura interna è scesa appena di 0,1 °C, ma la sensazione di freschezza è aumentata, soprattutto quando veniva usata anche acqua nebulizzata sulla pelle. Questo perché l’evaporazione del sudore viene accelerata dal movimento dell’aria, migliorando il raffreddamento naturale del corpo. Ma tutto cambia se si alza il termometro. A 45 °C con solo il 15% di umidità, il ventilatore ha avuto un effetto opposto: la temperatura corporea è aumentata di 0,3 °C. In pratica, ha soffiato aria rovente sulla pelle, come un forno ventilato. Nessun sollievo reale, solo più sudore, più affaticamento e un rischio maggiore di surriscaldamento.

Il dato è particolarmente preoccupante per chi ha patologie cardiache. Secondo i ricercatori, il ventilatore in condizioni di caldo secco estremo non solo è inutile, ma può diventare dannoso. Durante le ondate di calore, il rischio di morte per cause cardiache può triplicare. Lo studio, pubblicato da Scimex, sottolinea che il corpo umano non è in grado di dissipare correttamente il calore se la temperatura dell’aria è più alta di quella corporea, anche se c’è vento. Il movimento d’aria aumenta solo lo stress termico interno.
Come rinfrescarsi senza condizionatore (senza rischi inutili)
Molte persone non dispongono di un sistema di climatizzazione domestica, ma ci sono strategie efficaci per affrontare il caldo in sicurezza. Prima di tutto, bisogna abbandonare l’idea che il ventilatore sia sempre utile. In certi casi è meglio spegnerlo e agire diversamente: Bagna spesso la pelle, soprattutto su collo, polsi e braccia, zone dove la dispersione del calore è più efficace; Bevi con regolarità, anche se non senti sete; Tieni tapparelle e finestre chiuse nelle ore più calde e aprile solo dopo il tramonto, quando l’aria è più fresca; Prediligi luoghi pubblici climatizzati, come biblioteche, musei, centri commerciali o sale fresche previste nei piani “canicola” di molte città; Se usi ventilatori, scegli quelli a soffitto, che muovono l’aria senza investirti direttamente con un getto caldo; Evita di usare il ventilatore in stanze surriscaldate, specialmente nelle ore centrali del giorno.
Il principio da seguire è chiaro: il ventilatore è utile solo se contribuisce a raffreddare davvero il corpo, e non se semplicemente sposta aria calda. In presenza di umidità elevata, può favorire l’evaporazione del sudore e ridurre la temperatura percepita. Ma se l’aria è secca e incandescente, è meglio lasciarlo spento.
Condividere questi dati è importante, soprattutto in estate, quando si tende a sottovalutare i segnali del corpo. Se dopo l’uso del ventilatore ti sei mai sentito più stanco, sudato o confuso, non sei il solo. E potresti aver sperimentato uno dei sintomi iniziali del colpo di calore.