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La senape e la mostarda: conoscerle per non confonderle

La senape e la mostarda: conoscerle per non confonderlemustard seeds isolated on white background

Con la senape si indicano tanto alcune piante appartenenti alla famiglia dei rafani, sia alcune salse che vengono ricavate dai loro semi (interi o macinati). Tre sono i tipi base di senape: nera (dal gusto intenso e pungente, molto usata in passato), bianca (dall’odore e dal sapore più leggeri), marrone (profumata, anche se dal sapore meno deciso rispetto a quella nera). La senape, è una pianta molto facile da coltivare e per questo la diffusione della relativa spezia è stata enorme. Grazie ai Romani, poi, la senape ebbe diffusione in tutto il mondo (allora conosciuto).

In cucina si usano soprattutto i semi bianchi, dal momento che si conservano meglio: interi, per esempio, si utilizzano nella preparazione di sottaceti agrodolci e si aggiungono verso la fine della cottura, a fuoco basso, in modo da sprigionare tutto l’aroma; macinati possono essere aggiunti ai cibi o lavorati per creare una mostarda fatta in casa.

Mustum ardere, cioè bruciare il mosto: è questa l’etimologia della mostarda che, in origine, veniva fatta con succo d’uva portato a temperature molto alte. In realtà la mostarda dovrebbe essere preparata con liquidi freddi (succo d’uva, aceto, acqua) dal momento che se si usano liquidi caldi sparisce il sapore pungente e piccante.

Le varie salse che si trovano giro derivano dalla diversa combinazione dei semi di senape. Vediamo le principali varietà più da vicino:

  • senape americana: semi di senape chiara con farina, aceto e coloranti; si sposa benissimo con hot dog e hamburger;
  • senape francese: si divide in due: mostarda di Digione (fatta con semi scuri sbucciati e macinati e poi mescolati con succo d’uva acerba) e mostarda di Bordeaux (fatta con semi interi e mescolata con aceto, zucchero, dragoncello); quella di Digione si usa per insaporire maionese e salse in genere; quella di Bordeaux per accompagnare carni fredde;
  • senape inglese: all’incirca il 20% di senape chiara e l’80% di quella scura, mescolata con farina e curcuma e mischiata con acqua fredda; il sapore è piccante;
  • senapi tedesche: simili a quella di Bordeaux, ma solitamente vengono insaporite con spezie, erbe e caramello che conferiscono un colore più scuro; si usano con carni fredde, salsicce e gli immancabili würstel.

C’è poi tutta una varietà di combinazioni di senape e mostarde: senape inglese a grani interi, al pepe verde, al vino bianco, al dragoncello e così via. Una precisazione è d’obbligo: in Francia e Inghilterra con il nome mostarda si indica sia la pianta della senape che i vari preparati con i suoi semi; in Italia con mostarda si intende una preparazione piccante a base di frutta candita con sciroppo aromatizzato alla senape (la mostarda di Cremona, per esempio).

Acquistatene diversi tipi, assaggiateli (magari in abbinamento con dei formaggi) e poi provate a preparare la vostra combinazione preferita, mescolando semi scuri e chiari, sbucciati o interi, con erbe e spezie varie; diluite poi con vino o aceto o miele o caramello; anche un po’ di aglio non ci sta male. Per un’ottimale riuscita della mostarda casalinga bisogna diluire lo sfarinato in acqua fredda e attendere un quarto d’ora prima di aggiungere l’aceto (o il vino o altro): solo in questo modo gli oli essenziali contenuti nei semi triturati non diventano amari.

La senape e la mostarda: conoscerle per non confonderle

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