Gli alimenti deperibili che quotidianamente arrivano sulle tavole degli italiani non potrebbero avere i medesimi livelli qualitativi senza una filiera affidabile e scrupolosa.

Queste particolari categorie di prodotti alimentari sono soggetti infatti a un deterioramento naturale, che finisce per compromettere le proprietà organolettiche, gli standard igienici e l’integrità.

Per evitare queste problematiche è indispensabile favorire una conservazione adeguata attraverso una corretta gestione della catena di approvvigionamento. Solo in questo modo è possibile preservare quella qualitàche permette ai consumatori di portare in tavola vere e proprie eccellenze.

La catena del freddo

Dal momento in cui gli alimenti deperibili – vale a dire i prodotti freschi, surgelati e termosensibili – lasciano gli stabilimenti di produzione per raggiungere le loro destinazioni, devono essere movimentati con un processo a temperatura controllata.

Questo significa che ogni categoria merceologica, a seconda delle sue peculiarità, dev’essere sempre mantenuta – tanto per quello che riguarda lo stoccaggio che i trasporti – nel suo range termico di conservazione ottimale, in virtù di quei principi di integrità e sicurezza alimentare basati sul rispetto della catena del freddo.

Il ruolo dello stoccaggio nella supply chain agroalimentare 

Lo stoccaggio è uno dei processi più delicati della filiera dell’agroalimentare. Svolgere le operazioni legate a questa fase della gestione della supply chain in modo corretto permette di pianificare la gestione del magazzino in modo da assicurare un perfetto equilibrio tra conservazione e distribuzione, in previsione delle periodiche oscillazioni che caratterizzano la domanda.

In linea generale, esistono due criteri di gestione, uno noto come metodo FIFO, che predispone l’uscita delle merci in ordine d’arrivo, l’altro come metodo LIFO, in base al quale, al contrario, a essere distribuite per prime sono le merci appena stoccate.

La scelta della procedura da seguire dev’essere effettuata caso per caso, tenendo conto di aspetti come la tipologia di merce e la specifica disposizione del magazzino.

Nel caso degli alimenti deperibili, inoltre, è necessario agire seguendo una serie di norme procedure piuttosto complesse, motivo per cui è consigliabile affidare lo stoccaggio ad aziende specializzate come STEF, vero e proprio punto di riferimento a livello europeo per quello che riguarda la gestione della supply chain agroalimentare a temperatura controllata.

Agroalimentare: i trasporti a temperatura controllata

Il trasporto è quella procedura attraverso la quale i prodotti lasciano gli stabilimenti di produzione o i magazzini per raggiungere i canali ho.re.ca, l’industria alimentare, nonché i negozi della GDO.

Affinché i beni agroalimentari possano arrivare a destinazione in perfette condizioni qualitative, è necessario adoperare specifici furgoni refrigerati. Di conseguenza, spesso anche questo servizio viene esternalizzato, con le realtà del settore che si affidando alle aziende specializzate nei trasporti a temperatura controllata, le quali dispongono di un sistema integrato di mezzi e piattaforme capace di garantire, in qualunque fase del percorso, il costante mantenimento delle diverse temperature di conservazione dei prodotti. 

Il tutto, naturalmente, avviene sempre nel pieno rispetto della sicurezza alimentare, dal momento che una fase di trasporto a temperatura controllata, basata sul rigoroso rispetto della normativa e di tutti gli anelli della catena del freddo, permette di preservare i prodotti da contaminazioni alimentari, in aderenza a quei principi di food safety atti ad assicurare la salubrità degli alimenti.

Riproduzione riservata © 2024 - GB

ultimo aggiornamento: 30-07-2024