Castagne
Marron glacé, la ricetta per farli in casa
Preparare i marron glacé richiede tempo ma non è poi così difficile. Ecco tutti i passaggi per preparare i marroni glassati.
Impossibile non conoscere i marron glacé, o marroni glassati. Questa delizia ha attirato la nostra attenzione almeno una volta al supermercato, lasciandoci perplessi alla vista del prezzo. Già perché queste deliziose castagne imbevute di zucchero hanno costi proibitivi, soprattutto se sono di qualità. Ma sapete che si possono preparare i marron glacé fatti in casa?
Dovrete come prima cosa procurarvi i marroni che sono diversi dalle castagne per gusto e dimensione (sono più dolci e più grandi). Servirà poi lo zucchero, come era facile intuire, della vaniglia e tanta, tanta pazienza. La difficoltà in questa preparazione infatti è moderata ma i tempi di attesa lunghi. Per ottenere delle perfette castagne glassate ci vorrà infatti una settimana. Vi possiamo però garantire che se sarà valsa la pena.
Come preparare la ricetta dei marron glacé
- Per prima cosa incidete con un coltellino il guscio e la pellicina dei marroni, senza intaccare la polpa. Dovrete girare attorno al frutto, quasi a dividerlo in due metà.
- Metteteli poi in una ciotola e copriteli con dell’acqua. Lasciateli riposare tutta la notte.
- Il giorno seguente portate a bollore una pentola colma di acqua e tuffate i marroni una decina alla volta, lasciandoli cuocere per 2 minuti.
- Scolateli e non appena sono tiepidi sbucciateli alla perfezione. Vanno sbollentati pochi per volta proprio perché se si freddano troppo poi non riuscirete a rimuovere tutte le pellicine alla perfezione nonostante i marroni abbiano una superficie meno rugosa delle classiche castagne.
- Ora lessatele in acqua bollente per 12 minuti oppure cuocetele a vapore per 10 minuti. Sono pronte quando infilzandole con un ago o uno stuzzicadenti risulteranno tenere.
- Preparate lo sciroppo facendo sciogliere lo zucchero nell’acqua e lasciando bollire il tutto per 5-10 minuti.
- Trasferite le castagne in una pentola bassa e larga e copritele con lo sciroppo. Aggiungete anche la bacca di vaniglia tagliata a metà per il lungo.
- Mettete sul fuoco, portate a bollore e lasciate andare per 1 minuto poi spegnete e fate riposare 24 ore. Il giorno seguente ripetete le operazioni di bollitura e raffreddamento. In totale dovrete farlo 5 volte.
- Trasferiteli poi su una teglia rivestita di carta forno e cuoceteli a 120°C per 10 minuti, giusto il tempo che si asciughino.
I marron glacé dopo questa lunga attesa sono pronti per essere gustati. Se però desiderate renderli più lucidi allora preparate una glassa sciogliendo 2 cucchiai di zucchero a velo in 1 cucchiaio di sciroppo (quello utilizzato in cottura) e spennellateli con un pennello da cucina.
Un altro modo per conservare questo frutto tipicamente autunnale è preparare le castagne caramellate o ancora le castagne sciroppate: sono sicuramente più semplici e veloci da realizzare ma comunque ottime.
Conservazione
I marron glacé si conservano per una settimana in frigorifero, posti nei classici pirottini di carta. In alternativa potete prolungarne la conservazione fino a 5-6 mesi mettendole in un vasetto di vetro sterilizzato coperte dal loro sciroppo. Per una sicurezza maggiore fateli poi bollire per 20 minuti partendo da acqua fredda e lasciandoli raffreddare nell’acqua.
Storia e origine dei marron glacé
La prima traccia scritta, con tanto di ricetta, è contenuta nel trattato “Il confetturiere piemontese che insegna la maniera di confettare frutti in diverse maniere, far biscottini, marzapani, canestrelli, acquavita, sorbetti e molte altre cose appartenenti a tal arte” pubblicato a Torino nel 1790.
Ma a contendersi la paternità di questo dolce ci sono ben due stati: Francia e Italia. Non è ben chiaro infatti dove e quando sia nato. Secondo alcuni nacque nel ‘500 nel cuneese, patria per eccellenza ancora oggi di marroni esportati in tutta Europa e fregiati del marchio IGP. Seguendo il filone della paternità italiana, a realizzarli per la prima volta fu un cuoco della corte del Duca di Savoia Carlo Emanuele I.
La seconda ipotesi accreditata è che a dar vita a queste pepite zuccherine fu Francois Pierre La Varenne, cuoco lionese esperto in nouvelle couisine, nel XVI secolo. In entrambi i casi è solo grazie all’aumento della disponibilità dello zucchero che fu possibile realizzare i marron glacé.