Oggi il nostro appuntamento con il cinema più goloso non è dedicato a una specialità di quelle che ci fanno leccare i baffi anche quando le gustiamo con gli occhi sul grande schermo, bensì a coloro i quali con le loro sapienti mani preparano capolavori che fanno volare il nostro palato… anche se è solo per fiction! Insomma: parliamo di film i cui protagonisti sono chef raffinati oppure cuochi alla buona, ma comunque persone che di mestiere cercano di rendere felici gli altri a tavola.

Chef-la ricetta perfetta

Essendo da poco uscito nelle sale, possiamo dire che Carl Casper è l’ultimo, in ordine cronologico, degli chef rappresentati sul grande schermo. Stella di un celebre ristorante di Los Angeles, Carl aspetta la visita di un importantissimo critico gastronomico, ma mentre lui – conscio delle proprie capacità – vorrebbe fargli gustare un menu innovativo, il proprietario lo obbliga ad andare sul sicuro con piatti collaudati che, però, riceveranno una sonora stroncatura innescando – nel mondo della tecnologia – una vera e propria battaglia sul web. Carl sarà licenziato e deciderà di ricominciare dallo street food: noleggia un furgone e inizia un viaggio straordinario da Miami a New Orleans, documentato, nell’immancabile internet, da figlio Percy.

La cuoca del presidente

Hortense per anni è stata la cuoca personale del presidente francese Mitterand, occupandosi personalmente della sua dieta. Allergica, però, agli intrighi di palazzo e alle gelosie di altri chef che hanno sempre cercato di boicottare la sua cucina per metterla in cattiva luce, alla fine si è dimessa dall’incarico e ha lasciato l’Eliseo. Solo ora che si trova a migliaia di chilometri di distanza, a cucinare per una missione di operai in Antartide, tra i ghiacci riesce a sciogliere il suo cuore, ripensare ai manicaretti che preparava, e a recuperare l’amicizia con quell’uomo politico che l’aveva voluta con sé.

Chef-riderete di gusto

Restiamo in Francia, dove un improbabile Jean Reno interpreta Alexandre, chef pluristellato Michelin, ma ormai in crisi d’ispirazione, che rischia il licenziamento se non svecchierà un po’ il suo menu. Fortuito e fortunoso, quindi, l’incontro con il giovane Jacky, talentuosissimo ai fornelli ma fino a quel momento poco fortunato: ogni volta che trova un impiego in cucina, infatti, finisce per essere licenziato e così sta per rinunciare al suo sogno accettando un lavoro in una casa di riposo. Tra i due s’instaura, dunque, un comico sodalizio professionale che riuscirà a soddisfare le ambizioni e i sogni di entrambi…

Sapori e dissapori

Se in famiglia a cucinare sono quasi sempre le donne, la maggior parte degli chef di successo sono uomini: lo sa bene Kate, bellissima e fortissima tra i fornelli del ristorante dove lavora e dove prepara delle favolose quaglie in salsa di tartufo. Quando dovrà assentarsi per un po’ dal lavoro per occuparsi della nipote Zoe rimasta improvvisamente orfana, però, si troverà “rimpiazzata” da Nick, giovane disordinato e affascinante, cuoco geniale e decisamente in ascesa. Dopo varie peripezie, tra i due scoccherà la scintilla e il lieto fine, con loro che aprono il proprio ristorante, è d’obbligo.

Ricette d’amore

Versione italiana (ma con regia tedesca) di Sapori e dissapori, che vede nei panni dei due chef protagonisti Martina Gedeck e Sergio Castellitto. Qui la rivalità tra i due si esplica attraverso il dualismo uomo-donna, personalità metodica-personalità disorganizzata, ma anche attraverso tedesca-italiano, con tutto l’ovvio corredo di pregiudizi che comporta. Finale a sorpresa tra pane, amore e fantasia.

Ratatouille

Sì, certo, è un topo, ma le sue ambizioni in cucina e soprattutto la sua abilità tra ortaggi e zuppe non ha nulla da invidiare a quella degli umani: Rémy è certamente il cuoco preferito di tutti i bambini. Dotato di un olfatto straordinario e di un’intelligenza fuori dal comune, innamorato professionalmente dello chef Auguste Gusteau, la cui filosofia è “chiunque può cucinare”, il topolino riuscirà a realizzare il suo sogno proprio nel ristorante del suo idolo, caduto in disgrazia dopo la morte del titolare. Guidando le mani del maldestro sguattero Linguini (che poi si scoprirà essere figlio illegittimo dello stesso Gusteau), Rémy riporterà il ristorante ai fasti di una volta, riuscendo perfino a proporre le animelle di vitello in salsa, piatto che neppure Gusteau aveva mai preparato a dovere.

Big Night

La cucina italiana, non è un segreto, è sempre molto apprezzata all’estero, specie negli Stati Uniti, dove sono emigrati i due fratelli, cuochi abruzzesi, protagonisti di Big Night. Primo e Secondo (e come altro potevano chiamarsi?!) non sono mai d’accordo sulla gestione del loro ristorante: se uno vuole mantenere la rigida tradizione italiana, l’altro preferisce accontentare la scarsa clientela. Il ristorante va male e i due cadono nella rete di Pascal, il loro principale concorrente che, spietato, non esiterà a farli fallire.

Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante

Facciamo un salto indietro fino al 1989, anno in cui esce al cinema questo film ambientato in un ristorante francese di Londra dove, grazie alla complicità dello chef, si consuma l’adulterio tra la moglie di un pericoloso criminale e un tranquillo bibliotecario. L’azione si svolge in dieci giorni (e altrettanti luculliani pasti) e secondo i critici è il più stomachevole e al tempo stesso feroce e divertente lavoro di Peter Greenway.

I nuovi mostri

Dal sapore verace e insieme vintage, l’episodio “Hostaria” di questa pellicola firmata dalla triade Monicelli-Risi-Scola e datata 1977, racconta della rissosa relazione omosessuale tra un cameriere e un cuoco, le cui esternazioni di gelosia si consumano proprio nella cucina della trattoria rustica in cui lavorano, tirandosi addosso ogni sorta di cibo e sporcando senza ritegno tutte le pietanze che servono, ma che, ai commensali risultano ottime.

Qualcuno sta uccidendo i grandi cuochi d’Europa

Si può avercela con i cuochi? Se ci fanno mangiare male sì, direte voi… siamo in Francia, nel 1978 e un serial killer sta uccidendo uno dopo l’altro gli chef più famosi d’Europa, seguendo un oscuro menu… in comune gli chef avevano la preparazione di diversi manicaretti apprezzati dal critico gastronomico di fama internazionale Max, ma, sembra, anche un nemico che voleva entrare massicciamente nel mercato della ristorazione con una catena di discutibili fast food…

Pomodori verdi fritti alla fermata del treno

Indimenticato e indimenticabile il Whistle Cafè gestito negli anni Trenta da Idgie e Ruth, coppia di donne anticonformiste nel lavoro e nella vita. E indimenticabili, pure attraverso le generazioni, i pomodori verdi che friggevano per i loro clienti, con i quali combattevano la supremazia maschile e il razzismo dilagante. Questo piatto, quindi, diventa molto più che un veloce spuntino da consumare prima di rimettersi in marcia, è un vero e proprio simbolo di libertà.

The Ramen Girl

Concludiamo questa panoramica non con uno chef, ma con una aspirante tale, o almeno con qualcuno che grazie alla pratica della cucina è riuscita a superare una delusione d’amore. È la storia della studentessa americana Abby che si ritrova sola a Tokyo e si rifugia nel ristorante sotto casa che serve come unico piatto la specialità giapponese ramen: una sorta di piatto di spaghetti. Abby, allora, costringe lo scontroso cuoco Maezumi a insegnarle questa antica arte culinaria…

Foto | Elliott Brown

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ultimo aggiornamento: 12-09-2014