Mangiare informati
Zucchero e sale nella dieta dei bambini: quanto, quando e perché
Consigli sull’uso corretto di sale e zucchero, alla faccia di miti e leggende metropolitane
Quando capita di confrontarci tra mamme magari facendo due chiacchiere fuori dall’asilo sulle proprie abitudini oppure – peggio – su quello che raccomandano i vari pediatri… apriti cielo! Si sente tutto e il contrario di tutto, perciò oggi cerchiamo di mettere un po’ d’ordine su due importanti argomenti: zucchero e sale nel primo anno di vita.
Innanzitutto la nostra di raccomandazione, che potete prendere come una raccomandazione tra le altre oppure no: non stressatevi! È vero: ci sono delle regole, o meglio, dei consigli, ma sgarrare una volta o due, state tranquille, non danneggerà permanentemente il vostro bambino.
Siamo ancora nella fase dello svezzamento, o meglio, della scoperta dei vari cibi, ed è normale che il pargoletto, dall’alto del suo seggiolone, sia incuriosito da ciò che mangiano mamma e papà, quindi, anche se non state seguendo l’approccio del cosiddetto autosvezzamento, non demonizzate l’assaggio come risposta a questa curiosità, anche se quello che state per mettere sotto i denti ha sale o zucchero aggiunto. E comunque, abituarsi anche noi a mangiare meno saporito non ci farebbe certo male, e poi ricordiamoci che noi possiamo usare le spezie.
Il suggerimento, comunque, è questo: non aggiungere zucchero né sale ai cibi destinati ai piccolini, i quali hanno un gusto ‘vergine’ rispetto al nostro e quindi non soffriranno per queste mancanze: in tal modo li abituiamo ai veri sapori degli alimenti – e non a quelli corretti cui siamo abituati noi – e li educhiamo a una vita più sana perché, ricordiamolo, un bambino in salute oggi è un adulto più sano domani. Se ci mettete, poi, che la prevenzione ormai è tutto…
SALE
I bimbi di pochi mesi non hanno ancora la percezione del salato, quindi è maglio non abbondare nell’uso di sale, ma farsi bastare quello che è già presente, per così dire, in natura. Una dritta in genere conosciuta consiste nell’aggiungere il parmigiano al posto del sale (che in definitiva è fatto da latte e cloruro di sodio) e nient’altro per insaporire le pappe. Un uso eccessivo di sale, infatti, potrebbe nell’immediato creare problemi di sovraccarico dei piccoli reni non ancora del tutto formati, mentre a lungo termine potrebbe causare ipertensione e problemi digestivi. Va da sé che qualche piccola eccezione, specie dopo il compimento del sesto mese, non è assolutamente grave.
ZUCCHERO
I bambini che vengono dall’allattamento al seno, ma in parte anche gli altri, sono maggiormente avvezzi ai gusti dolci, perché il latte di fatto lo è, in quanto ricco di zucchero. Dal momento che il latte nel primo anno di vita continua a essere l’alimento base dei piccoletti, che magari mangiano anche frutta e yogurt, si capisce immediatamente che è inutile aggiungere altre fonti, diciamo gratuite, di zuccheri, eccezion fatta per i carboidrati come pasta e pane. Un eccessivo consumo di zuccheri, infatti, potrebbe determinare l’insorgenza di carie (pure se hanno solo due o tre denti) e a lungo andare di obesità, diabete e problemi cardiovascolari.
Foto | Rob Nyland