La pizza come patrimonio dell’Umanità? La petizione di Pecoraro Scanio
La pizza napoletana non solo come emblema dell’Italia nel mondo (certamente “pizza” è la parola italiana più conosciuta a livello internazionale) ma come patrimonio Unesco dell’umanità: è questa l’idea che è venuta in mente all’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio, campano di nascita (ma di Salerno), il quale dal 1 settembre scorso porta avanti una petizione online (e non solo) affinchè l’Italia proponga alla sede centrale Unesco di Parigi l’inserimento dell’Arte della Pizza nella “Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Umanità”.
Già dal 4 febbraio 2010, infatti, la pizza è ufficialmente riconosciuta come Specialità tradizionale garantita della Comunità Europea: l’inserimento nella lista Unesco darebbe maggior forza al più tipico dei prodotti “Made in Italy”, che letteralmente rende famosa nel mondo la cucina italiana e i prodotti alimentari e gastronomici italiani: un patrimonio da tutelare e che sempre più spesso è oggetto di falsificazioni internazionali che rovinano letteralmente l’immagine del Made in Italy nel mondo.
Il fatturato del falso Made in Italy, solo nel settore agroalimentare, ha superato i 60 miliardi di euro, un danno economico davvero non trascurabile: sarebbero oltre 300mila i posti di lavoro a rischio, in Italia, a causa dei falsi prodotti italiani, che essendo più economici e sfruttando l’assenza di un marchio unico italiano e l’ignoranza delle persone, fa passare per vino pregiato quello che non è altro che acqua colorata (ad esempio).
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Scrive lo stesso Pecoraro Scanio:
“Si tratta di una tradizione nata a Napoli, che si tramanda da generazioni, che si è diffusa in tutta Italia ed è oggi un vero e proprio simbolo dell’Italia nel mondo. […]
Questa petizione è rivolta ai tanti italiani e non italiani che amano il prodotto gastronomico più conosciuto del pianeta. Occorre ottenere per l’arte della pizza il prestigioso e meritato riconoscimento UNESCO. Difendiamo il made in Italy e l’economia legata alle nostre tradizioni sane.”
L’iniziativa dell’ex ministro verde è già passata oltre le Alpi: il 20 gennaio scorso infatti la pizzeria Rossopomodoro del West Village di New York ha presentato ai propri clienti l’iniziativa #pizzaUnesco e sensibilizzarli sul Made in Italy: la petizione fino ad oggi ha raggiunto oltre 90.000 firme, un gran risultato considerando che giornali, tv e web non pubblicizzano in maniera massiccia tale petizione.
E il mondo dovrebbe cominciare a mangiare meglio.
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