L’Antitrust ha multato 4 produttori di patatine fritte per pubblicità ingannevole. La notizia risale a pochissime ore fa ma è bastato pochissimo tempo perché facesse il giro del Paese a portata di click, soprattutto considerando i protagonisti di questa vicenda.

A pagarne le spese, infatti, saranno 4 big del settore, ossia San Carlo, Amica Chips, Pata e Ica Foods, con una multa complessiva che ammonta a circa 1 milione per pubblicità ingannevole. La sanzione, infatti, è arrivata soprattutto per quel che riguarda le caratteristiche nutrizionali o salutistiche non corrette che vengono riportate nelle confezioni ma anche per quelle diciture che vantano l’artigianalità del prodotto quando, invece, si tratta di una realtà industriale.

Una nota ufficiale avrebbe reso noto che l’Antitrust ha avviato le indagini in seguito a diverse denunce effettuate da parte di privati e dell’Unione nazionale consumatori. In seguito alle indagini, ha deciso di assegnare una multa pari a 350.000 euro il gruppo “San Carlo” (il cui testimonial è lo chef stellato Carlo Cracco), a 300.000 per “Amica chips” (ricordiamo lo spot con Rocco Siffredi), a 250.000 per “Pata” e a 150.000 “Ica Foods”.

Oltre ad un’ingannevole segnalazione dell’effettivo contenuto di grassi contenuto all’interno delle patatine, le aziende in questione non hanno rispetto nemmeno le regole assegnate dalla Comunità Europea in merito alla rappresentazione grafica dei prodotti nel packaging.

Secondo l’Antitrust, inoltre, sarebbero state tre le aziende che hanno adottato “vanti di artigianalità” che non corrispondevano alle caratteristiche reali di questi prodotti: “Eldorada patate cotte a mano” e “Alfredo’s” di Amica Chips; la linea “La patatina artigianale” e le “Da Vinci chips” di Pata; e “Le contadine – fatte a mano” di Ica Foods.

Tre aziende hanno conferito poi una particolare enfasi grafica alla presenza di olio d’oliva nelle rispettive confezioni (Linea “Autentica trattoria all’olio di oliva” di San Carlo; “Eldorada la tradizionale con olio d’oliva” di Amica Chips; “Da Vinci chips: con olio extra vergine d’oliva”), omettendo di evidenziare l’effettiva percentuale impiegata: il quantitativo veniva indicato solo sul retro delle buste e risultava assai più basso a quello di altri oli vegetali.

Due aziende, inoltre, “hanno presentato in maniera ambigua e omissiva le caratteristiche reali e distintive di alcuni prodotti (“Rustica – le ricette di Cracco” di San Carlo e le diverse varianti di “La patatina” di Amica Chips), ingenerando così nei consumatori l’erronea convinzione che queste confezioni fossero nettamente diverse dal prodotto base o dalla variante aromatizzata.

Ica Foods, infine, avrebbe accreditato al prodotto “Crik Crok & Blue” delle proprietà salutistiche che sono risultate ancora controverse da parte della comunità scientifica e che, in qualsiasi caso, non erano state autorizzate da parte della Commissione europea.

Al momento dell’assegnazione della sanzione, tuttavia, è stata presa in considerazione la volontà da parte delle aziende di rimediare ai propri errori e a dimostrarsi più inclini ad essere più trasparenti nei confrotni del consumatore finale.

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ultimo aggiornamento: 18-02-2015