Un sorso al retrogusto di truciolato
Non so per quale motivo il Consiglio Europeo dei Ministri dell’Agricoltura abbia autorizzato, fin dall’ottobre del 2005, l’uso dei trucioli di legno per l’invecchiamento artificiale dei vini.
Per ora l’Italia resiste a queste malsane indicazioni europee e il ministro dell’Agricoltura ha stabilito per decreto che i vini doc e docg non potranno essere trattati con questo sistema. Soltanto che così, hanno notato Città del Vino, Federconsumatori, Codacons, Adusbef, Adoc, Slow-food Italia, Legambiente e alcuni produttori titolari del riconoscimento di denominazioni di origine controllata, si lasciano senza tutela i vini ad indicazione geografica tipica e quelli da tavola, che rappresentano più di due terzi del mercato.
È naturalmente seguito l’immancabile ricorso al Tar del Lazio in cui si ipotizzano pure possibili danni alla salute (anche se i trucioli di legno, spero, verranno tolti prima di commercializzare le bottiglie, altrimenti oltre al cavatappi servirà il passino per assaggiare il vino!).
E il mondo dovrebbe cominciare a mangiare meglio.
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