L’olio di Carta
Avevo già scritto a proposito della gustosa e meritoria iniziativa di un settimanale che, come premio per i propri abbonati, prevedeva la consegna di una forma di pecorino toscano in onore della massima latina “mente sazia in corpo sazio”.
Quest’anno lo stesso settimanale rilancia, regalando una bottiglia di olio prodotto in Palestina e importato da Libero Mondo: una cooperativa che si occupa principalmente di commercio equo e solidale che lo commercializza come fase finale di un progetto più vasto.
Una organizzazione no profit chiamata Sindyanna (formata da donne arabe ed ebree) garantisce l’acquisto delle olive alle famiglie di piccoli produttori della Galilea, in modo da salvaguardare le terre dall’azione di confisca da parte del governo israeliano, creare occasioni di lavoro comune tra arabi ed ebrei e diffondere sia le olive che un ottimo olio extravergine.
L’olio viene poi imbottigliato dalla cooperativa sociale La Pietra Scartata di Rimini (che propone progetti di inclusione sociale attraverso il lavoro) e può essere aromatizzato al basilico, al peperoncino, al limone e alla salvia.
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