Oggi affrontiamo uno di quegli argomenti controversi, destinati a far parlare e a dividerci tra pro e contro: cosa usare al posto del dado da cucina. Impostato in questa maniera, ovviamente, implica il fatto che diamo per scontato che i dadi da cucina – o da brodo, come volete chiamarli – non si debbano usare. Scopriamo rapidamente perché.

Innanzitutto sono pieni di inutili grassi, di molto sale (circa un quarto del loro peso), e di elementi chimici, oltre a contenere ingenti quantità di glutammato, protagonista di una mai chiarita diatriba a proposito dell’essere cancerogeno o meno. Comunque, sono alimenti vietati ai bambini, coprono molto i sapori uniformando spesso i piatti, sono poco ecologici e anche poco economici.

Vi basta? Allora scopriamo qualche facile alternativa all’uso del dado da cucina. Innanzitutto il brodo, ma si fa presto a dire brodo: il brodo vegetale, ad esempio, preparato anche velocemente con le verdure fresche che si hanno a disposizione (patate, carote, sedano, cipolle, zucca…) e fatte bollire mezz’ora nell’acqua con poco sale, sarà fondamentale per le preparazioni vegetariane o comunque non caratterizzate da carne o pesce.

Se comunque preferite un brodo di carne, ma leggero e nutriente – specie per i più piccoli – provate con il brodo di pollo, aromatizzato con aglio, prezzemolo e alloro. Ovviamente poi andrà filtrato e utilizzato per insaporire risotti leggeri o cuocere polpette di carne magra. Anche il brodo di carne tradizionale, preparato con il muscolo di manzo, può essere usato non solo per tuffarci dentro i tortellini, ma per altre preparazioni, così come il brodo di pesce ricavato dagli scarti di crostacei e affini si usa per le ricette marinare.

Alcuni di voi certamente utilizzeranno il brodo granulare con l’obiezione della fretta, ma sappiate che un normale brodo fatto in casa, oltre a poter essere conservato per qualche giorno in frigorifero, può anche essere surgelato. Pensate che per le preparazioni quotidiane della famiglia, in cui ve ne serve pochissimo, potete pure usarne un cubetto surgelato gettato direttamente in padella e magari preparato con i contenitori per il ghiaccio!

In certi casi, poi, il dado si può sostituire con un buon soffritto fatto come si deve, cioè tritando carote, sedano e cipolla e facendoli imbiondire in padella con un filo d’olio senza farli bruciare. Ovviamente non si tratta della soluzione più salutare per chi ha bisogno di fare attenzione alla linea, perciò occhio alla gestione del condimento che deve servire a insaporire un piatto accompagnandone il gusto senza coprirlo: sempre meglio l’olio extravergine di oliva di frantoio, sale aromatico e un uso moderato e oculato di aceti vari o succo di limone.

Utili in proposito anche le spezie, tipiche delle cucine etniche, ma anche noi dovremmo imparare a usarle meglio e di più, assieme alle erbette, come efficaci indicatori di sapidità. Zafferano, curry, peperoncino e curcuma sono ormai abbastanza noti, ma si può osare imparando a dosare anche berberè (ottimo alleato contro il colesterolo) o la paprika, replicando l’impegno con le preparazioni dolci in cui si può diminuire lo zucchero e aumentare la cannella.

Sempre dall’estero, inoltre, ci viene un’altra alternativa ormai abbastanza comune nei nostri supermercati: il miso, un addensante naturale ricavato dai semi di soia, molto usato in Giappone per insaporire le zuppe. Infine, se proprio non sapete rinunciarvi, almeno provate il dado fatto in casa che potete conservare in frigo o nel congelatore: ne esiste una versione bio preparato al 100% con bucce vegetali, oppure seguite la nostra ricetta qui sotto.

Frullate sedano, cipolle, carote e foglie di basilico, unite del sale grosso e del succo di pomodoro, quindi fate riposare un giorno intero mescolando ogni tanto, poi suddividete nei vasetti che non ci sarà bisogno di sterilizzare grazie alla potente azione conservante del sale. Per una minestrina o preparazioni simili ve ne basterà un paio di cucchiaini a porzione.

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ultimo aggiornamento: 18-05-2017