A quanto pare lo Spritz non deve essere tra i cocktails preferiti dagli americani: ciò quanto si evince dall’articolo “The Aperol Spritz Is Not a Good Drink” sul New York Times.

Secondo la rivista, “l’aperitivo zuccherino abbinato a Prosecco di bassa qualità, acqua di soda e una fetta d’arancia fuori misura, sarebbe buono solo a dissetarsi dopo una partita di calcio”.

Ebbene, il successo dello Spritz veneziano sarebbe merito della campagna pubblicitaria lanciata dalla Campari e non giustificherebbe la fama del cocktail il cui sapore, sempre secondo la rivista americana, sarebbe simile a quello di uno sciroppo.

Non solo: verrebbe preparato con ingredienti di scarsa qualità ad iniziare da Prosecco scadente (strano, considerando come proprio il Veneto ne sia la patria indiscussa…)

Vacilla, così, la popolarità di quello che, per antonomasia, è considerato il degno compagno degli aperitivi dopo il lavoro, del meritato relax dopo una lunga giornata e delle chiacchiere tra amici.

Non si è fatta attendere, ovviamente, l’indignazione dei sostenitori dello Spritz (a grande sorpresa soprattutto americani).

Vari i commenti ricevuti sul web: c’è chi suggerisce semplicemente di usare un buon Prosecco per ovviare al problema della scarsa qualità e chi invita la giornalista autrice dell’articolo, Rebekah Peppler, a provare il drink direttamente a Venezia.

Alcuni esprimono la propria devozione verso quello che considerano il proprio cocktail preferito. Altri ancora, invece, sottolineano come non tutti gli Spritz siano uguali e vadano valutati caso per caso.

Tra i supporter italiani, uno dei primi a pronunciarsi è stato il food blogger Lorenzo Biagerelli.

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ultimo aggiornamento: 10-05-2019