Olio extravergine d’oliva: meglio crudo o cotto?
Spesso ci si interroga sul fatto che le proprietà salutari dell’olio extravergine d’oliva possano perdersi in seguito a cottura. Ma non è proprio così, in realtà ci sono dei casi in cui è meglio usarlo crudo ed altri no. Ma vediamo quali con precisione.
Innanzitutto l’olio extravergine d’oliva è uno degli oli più resistenti alle alte temperature, per cui va benissimo se viene utilizzato per le fritture. Non subisce modificazioni organolettiche importanti, grazie ala presenza congiunta dei suoi acidi grassi e delle sostanze antiossidanti. Però è meglio non riutilizzarlo.
Usandolo crudo invece, possiamo sfruttare al massimo le sue proprietà salutari: il suo consumo a crudo previene l’aterosclerosi, le malattie cardiache ed altri tumori, soprattutto al colon e al seno. Inoltre potrebbe rappresentare un ottimo lassativo; basterebbe prenderne un cucchiaino la mattina, prima di colazione.
Foto | Flickr
E il mondo dovrebbe cominciare a mangiare meglio.
Agrodolce racconta i luoghi e le persone del buon mangiare e del buon bere. Controlla la nostra Email ogni giorno e dicci se ci riusciamo.
Se vuoi aggiornamenti su Olio extravergine d'oliva: meglio crudo o cotto? inserisci la tua email nel box qui sotto:
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Se è la prima volta che ti registri ai nostri servizi, conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.