Slow Fish 2013 presentato all’Antico Porto di Genova
Slow Food e Regione Liguria in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali hanno presentato la nuova edizione Slow Fish 2013, kermesse che si svolgerà dal 9 al 12 maggio al Porto Antico di Genova. Carlo Petrini, fondatore dell’Associazione Slow Food, ha già annunciato il programma e gli obiettivi di questo importante appuntamento dedicato interamente al magnifico micromondo ittico e ai preziosi ecosistemi acquatici.
La mission primaria è infatti quella di sostenere i pescatori e i contadini in proprio, quelle imprese piccole e autonome, che si battono spesso per la difesa dell’ambiente, per il rispetto del prodotto e per la qualità del servizio. Tanto spazio nel calendario di quest’anno verrà dato a progetti mirati, dove al centro dell’attenzione ci sarà il tema imprescindibile della preservazione delle acque marine e delle tantissime forme di vita nel Mediterraneo, frequentemente messe in pericolo da comportamenti dannosi e scorretti.
Un evento gratuito, piacevole, con tante bancarelle di pesce fresco trattato secondo l’antica tradizione dei pescatori liguri, fresco e conservato, e ancora olio, spezie, sale, alghe e derivati, evitando ovviamente le specie a rischio, oltre a numerosi espositori di artigiani produttori di birra e vino. Sarà sicuramente un momento di evasione e gusto, ma come ha spiegato Petrini, non si rinuncierà a trattare e mettere in piazza le tematiche ecologiche e ambientali più attuali, molto delicate e soprattutto vitali per la sopravvivenza del nostro stupendo habitat marino.
Un corner speciale di Piazza delle Feste verrà poi allestito con il Bistrot dell’Alleanza, sarà qui che gli chef più abili si sfideranno per creare ricette tra le più prelibate ed appetibili, sempre con in mente l’obiettivo di questa edizione di Slow Fish 2013: omaggiare e proteggere la biodiversità marina.
Ricordiamoci che nel Mediterraneo le specie commestibili sono 300, più alcuni crostacei e molluschi, ma noi ci limitiamo a catturarne una decina, mettendo sotto stress un delicato equilibrio e rinunciando a un’ampia varietà di gusti, e nonostante queste risorse, i pesci più diffusi sulle nostre tavole sono branzino, orata e rombo, specie allevate! Senza parlare poi dei filetti di pesce persico che pensiamo siano allevati in Italia e invece vengono dal Lago Vittoria, in Africa. O del pangasio, allevato nelle acque non sempre cristalline dei fiumi del Sudest asiatico.
Commenta Silvio Greco, presidente del Comitato scientifico di Slow Fish. Tutti i particolari della programmazione e il calendario dettagliato di Slow Food 2013 sono già consultabili sul sito ufficiale dell’evento.
E il mondo dovrebbe cominciare a mangiare meglio.
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