Salone del libro di Parigi 2013, la gastronomia letteraria tra Proust e Casanova
In diretta dal Salone del Libro di Parigi, la consueta rubrica di gastronomia francese prende oggi un altro volto, mettendo leggermente da parte le ricette per inoltrandosi nei meandri interessantissimi della Square Culinaire, un tempietto di curiosità letterarie (e culinarie) che hanno catturato prima di tutto il nostro olfatto, per poi lasciarsi accarezzare con tutti gli altri sensi. Il Salon du Livre di Parigi lo abbiamo girato in lungo e in largo, documentando i nostri passi su booksblog.it, eccoci però in un’area dedicata alle pubblicazioni più golose, riunite in un spazio che pullula di novità editoriali del settore cucina e si propone di avvicinare i visitatori al loro piacevolissimo contenuto.
Suggestioni che sono venute alle nostre papille curiose naturalmente, e che vi trasmettiamo con lo stesso piacere seguendo i passi di un’antologia fuori dal comune che risponde al nome di “Les plus belles pages de la littérature gourmande”.
Centocinquanta estratti di testi raccolti da Philippe Di Folco (per le edizioni Eyrolles) e farciti di piccole delizie e descrizioni di monumentali banchetti luculliani alla Rabelais, oscillando tra le indicazioni di morigeratezza degli illuministi, le voci enciclopediche e le esaltanti cronache della storia passata per le tavole dei più celebri personaggi. Deliziosi momenti di letteratura, capaci di immergerci nelle spezie orientali de “Le Mille e una Notte”, per poi spingersi negli arditi e sensuali panorami delle grandi cene a base di ostriche e champagne organizzate da Casanova, preludio alle sue numerosissime conquiste carnali, senza dimenticare le ristrettezze di una cucina più semplice e casalinga, le associazioni tra i corpi e gli alimenti, l’esaltante poesia del caffé nell’apposita sezione del “Trattato delle moderne eccitazioni” di Balzac, l’ode all’aglio di Joseph Méry e gli amori profumati di arance del sud di Apollinaire, per finire con una citazione per eccellenza, quella della madelaine di Proust, chiave soave per accedere all’immenso edificio del ricordo:
Ma appena la sorsata mescolata alle briciole del pasticcino toccò il mio palato, trasalii, attento al fenomeno straordinario che si svolgeva in me. Un delizioso piacere m’aveva invaso, isolato, senza nozione di causa. E subito, m’aveva reso indifferenti le vicessitudini, inoffensivi i rovesci, illusoria la brevità della vita…non mi sentivo più mediocre, contingente, mortale…
(Marcel Proust, “Alla ricerca del tempo perduto”, Dalla parte di Swann, da filosofico.net)
p.s.: dopo la madelaine di Alain Ducasse, nelle prossime settimane vi daremo la ricetta per tentare di riprodurre questo delicato prodigio del palato…a presto!
Immagini di Sara Rania, su flickr.com
Via | salondulivreparis.com
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