Salone del libro di Torino 2013, a Casa CookBook si parla di letteratura e cucina italiana
Al Salone Internazionale del Libro di Torino quest’anno c’è stata una grande novità: Casa CookBook, un area interamente dedicata alle pubblicazioni enogastronomiche. Così la più importante manifestazione culturale italiana accoglie i visitatori del Salone in un ambiente unico e speciale che unisce sapori e saperi, in un viaggio alla scoperta delle profonde radici culturali alla base di una delle più diffuse passioni del momento. Filo rosso di quest’area espositiva è stata una celebre frase di Virginia Woolf che recita:
Uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non ha mangiato bene.
Non a caso il logo di Casa CookBook mette insieme i due aspetti di cultura e cucina con lo slogan: “cultura in punta di forchetta”.
Cos’è Casa CookBook
Casa CookBook è, dunque, uno spazio espositivo all’interno del Salone del Libro di Torino che si è proposta come il luogo ideale per appassionati di cibo, cucina ed enogastronomia incuriositi dalle ultime novità editoriali del settore o desiderosi di vedere all’opera dal vivo tutti i più grandi chef italiani. Un’ampia area espositiva di oltre quattrocento metri quadri, con un fiore all’occhiello: la Show Kitchen, un’ampia area incontri da oltre 60 posti dotata di tutte le più moderne attrezzature per preparare piatti gustosi e raffinati.Dicono gli organizzatori:
Se la cultura è cibo per l’anima, non c’è niente di meglio di un libro di cucina per nutrire corpo e spirito. CookBook è un ambiente inedito dove le due “c” di cultura e cucina trovano il giusto impasto. Un vero e proprio tempio del gusto.
Tra letteratura e cucina italiana
Casa CookBook ha visto un palinsesto culturale con oltre cinquanta tra incontri, convegni, laboratori e racconti di viaggio in cui si discute di enogastronomia e cultura esplorando le varie tradizioni culinarie. Io ho seguito quello con Marco Bianchi e Lucilla Titta dal titolo Parole Chiave: conoscere, condividere e variare.
Marco Bianchi (lo chef-scienziato conduttore di Tesoro salviamo i ragazzi! su FoxLife(, Lucilla Titta (nutrizionista e ricercatrice della Fondazione Veronesi) e Gabriella Pravettoni (ordinario di Scienze Cognitive all’Università degli Studi di Milano), hanno parlato di come “rivoluzionare” il modo scorretto di mangiare dei più piccoli, attraverso tanti consigli e ricette di salute e scienza. L’incontro ha visto molte persone partecipare e, con un Marco Bianchi sempre sorridente, sottolineo solo un punto dei tanti importanti che sono stati presentati: cioè l’importanza del modo di cucinare le pietanze. Uno stesso ingrediente cucinato in vari modi, infatti, può avere sapore diverso e questo è senza dubbio utile per conoscere le varie potenzialità di quello che abbiamo nel piatto.
Le mie impressioni
Effettivamente è stata una bella esperienza quella di muoversi tra gli stand dedicati ai libri e trovare non solo quelli degli editori eno-gastronomici, ma anche trovarsi di fronte a una cucina professionale ben allestita, con tante persone interessate a trasformare in pratica quello che si legge sui libri o quotidianamente si vede in tv.
Spero che le prossime edizioni del Salone di Torino ospitino ancora quest’evento che mette la cultura in punta di forchetta. E spero che quanti hanno partecipato a uno qualunque degli eventi abbiano ben chiaro in mente che se libri e chef e showcooking sono belli e utili, in cucina è altrettanto utile – anzi dire: fondamentale – lasciarsi guidare dalla fantasia e dal gusto, perché solo così quanto si prepara potrà essere veramente assimilato a tutti i livelli del nostro essere.
E il mondo dovrebbe cominciare a mangiare meglio.
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