L’Italia è celebre nel mondo in vari settori, come la moda, il design o le autovetture, ma tra questi la pasticceria ha sicuramente un’importanza non indifferente.

Ogni regione italiana ha una sua tradizione pasticceria da difendere e promuovere e ci sono dolci che hanno una storia secolare e che dalla loro origine fino ai giorni nostri continuano ad occupare un posto d’onore nei menu dei ristoranti di tutto il mondo. Come mai queste prelibatezze hanno riscontrato un successo di questo calibro? Sicuramente tra i motivi spiccano la bontà e la qualità degli ingredienti nostrani, da non sottovalutare le preparazioni (semplici o complesse) che hanno saputo generare qualcosa di inedito oltre che gustoso. Dalla zuppa inglese con i savoiardi alla panna cotta, sono tantissime le ricette che hanno dimostrato di sapersi adattare ai nuovi trend; i grandi classici della pasticceria italiana sono stati rivisitati in chiave moderna per rispondere ai nuovi gusti e alle nuove esigenze alimentari.

zuppa inglese

Di seguito illustriamo la storia, le origini e le rivisitazioni dei dolci italiani più famosi nel mondo.

Gianduiotto

Non c’è persona in Italia che non abbia almeno una volta scartato un gianduiotto. Non tutti sanno che questo dolce è stato capace di conquistare il mondo. I gianduiotti sono motivo di orgoglio per i torinesi che li hanno inventati ed esportati fuori dai confini. Il cioccolatino così come lo conosciamo oggi lo si ottenne quando Michele Prochet unì all’impasto al cioccolato una crema ottenuta dalla lavorazione delle nocciole; la ricetta raggiunse la perfezione nel 1865 e il cioccolatino venne distribuito per la prima volta alla folla da una maschera carnevalesca durante una sfilata. La loro forma è facilmente riconoscibile, si tratta di una piramide a base rettangolare. È il caso di dire che anche il packaging del prodotto, ovvero la classica carta dorata, ha resistito nel corso del tempo diventando, insieme al suo contenuto, uno degli elementi identitari del gianduiotto. Questo si scioglie in bocca al primo assaggio e ha un sapore unico nonostante la semplicità degli ingredienti utilizzati per realizzarlo: pasta e burro di cacao, zucchero, nocciole del Piemonte e vaniglia. Oggi questo cioccolatino è disponibile in tante differentirivisitazioni: al latte, fondente, aromatizzato agli agrumi o ripieno al liquore.

Pasticciotto

Il pasticciotto è il dolce che chi visita il Salento non può assolutamente non assaggiare. È un dolce di pasta frolla farcito con crema pasticciera e cotto in forno. La sua scoperta fu casuale e questo rende la sua storia ancora più affascinante. La sua origine si attribuisce ad un pasticciere salentino, Andrea Ascalone. Si racconta che l’uomo all’epoca vivesse un periodo difficile dal punto di vista economico e che iniziò a dedicare il suo tempo alla sperimentazione di nuove ricette. Un giorno dalla preparazione di una torta rimasero degli avanzi (impasto e crema) che decise di combinare per realizzare una torta più piccola, ne uscì fuori quello che considerò essere un vero e proprio “pasticcio” di cui non comprese inizialmente il valore. Infatti, il primo pasticciotto della storia fu donato dal suo inventore a un passante. Di varianti del pasticciotto ne esistono molte, la più celebre è quella napoletana che aggiunge alla crema le amarene. Sono disponibili pasticciotti al cioccolato, alla marmellata o farciti con il gianduia.

Tiramisù

Sono davvero molti i dolci capisaldi della pasticceria italiana nel mondo, ma questa breve carrellata si chiude con il dolce che sul podio merita la medaglia d’oro, il tiramisù. Questa bontà al cucchiaio è imbattibile per quanto riguarda la sua diffusione all’estero, e proprio perché tanto diffuso e apprezzato è stato rivisitato in mille modi: al cioccolato bianco, alle fragole, al pistacchio, alla Nutella, senza uova ecc. La sua origine è controversa e in molti la rivendicano; tra le ipotesi più accreditate vi è quella che ne attribuisce la paternità al Veneto. Si pensa che a crearlo sia stato, presso il ristorante trevisano Alle baccherie, il famoso pasticciere Roberto Linguanotto, ispirandosi ad un’antica ricetta contadina, lo sbatudin.

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ultimo aggiornamento: 26-01-2023