
Pericolo in queste spiagge - gustoblog.it
Le autorità sanitarie e ambientali continuano a monitorare la situazione per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti.
L’estate sulle coste spagnole è stata segnata dalla chiusura temporanea di diverse spiagge a seguito della scoperta di una creatura marina velenosa: il drago blu.
Nonostante le sue dimensioni ridotte, questa specie marina rappresenta un rischio per la sicurezza dei bagnanti, scatenando preoccupazioni e misure di prevenzione.
La scoperta del drago blu e la chiusura delle spiagge spagnole
Nei giorni scorsi, è stato segnalato il ritrovamento del Glaucus atlanticus, comunemente noto come drago blu o angelo blu, sulle spiagge di Alicante, Guardamar del Segura, Línea de la Concepción, Valencia, Lanzarote e Maiorca. In particolare, la presenza di questo piccolo mollusco nudibranchio, lungo non più di 4 centimetri, ha spinto le autorità locali a vietare temporaneamente l’accesso ai tratti di costa interessati per tutelare la salute pubblica.
Nonostante la sua apparenza affascinante, data dalla caratteristica colorazione blu cobalto e dalla forma simile a un piccolo drago, il drago blu è un animale velenoso. La sua dieta comprende principalmente le caravelle portoghesi, da cui accumula cellule urticanti altamente tossiche.
Questo processo lo rende capace di infliggere punture che possono provocare irritazioni cutanee, prurito e bruciore. Sebbene nella maggior parte dei casi le conseguenze siano lievi e temporanee, la tossina può risultare letale per individui allergici o particolarmente vulnerabili, rendendo indispensabile la massima cautela.
Caratteristiche del drago blu e impatto del cambiamento climatico
Il Glaucus atlanticus è un mollusco pelagico che vive galleggiando supino sulla superficie del mare, trasportato dalle correnti marine. La sua presenza nelle acque spagnole, soprattutto nel Mediterraneo, è aumentata negli ultimi anni a causa del riscaldamento globale, che ha permesso a questa specie di espandere il suo habitat tradizionale, tipicamente tropicale.

Le appendici del drago blu, apparentemente innocue, contengono tossine cardiotossiche e neurotossiche accumulate dalla sua preda. Queste sostanze fungono da meccanismo di difesa, rendendo pericoloso il contatto diretto con l’animale. Per questo motivo, le autorità sanitarie invitano a evitare qualsiasi contatto e a segnalare prontamente eventuali avvistamenti.
Misure di sicurezza e raccomandazioni per i bagnanti
Le chiusure delle spiagge si sono rivelate una misura precauzionale adottata per ridurre i rischi associati a questo mollusco. Sebbene alcuni esperti abbiano giudicato la decisione eccessivamente prudente, il potenziale pericolo, seppur raro, non può essere sottovalutato. Le autorità locali hanno sottolineato l’importanza di rispettare le ordinanze e di prestare attenzione durante le attività balneari.
I bagnanti sono invitati a mantenere comportamenti responsabili, evitando di toccare o disturbare animali marini sconosciuti e a informare tempestivamente i responsabili della sicurezza in caso di avvistamenti. L’esposizione alle tossine del drago blu, simile a quella provocata da api o vespe, può essere pericolosa, soprattutto per chi ha una sensibilità allergica o condizioni di salute preesistenti.
Inoltre, la presenza del drago blu rappresenta un ulteriore segnale degli effetti del cambiamento climatico sugli ecosistemi marini, con specie che modificano i loro habitat originari e impattano sulle attività umane lungo le coste.