A tua somiglianza
e a tua immagine,
arancia,
fu fatto il mondo:
rotondo il sole, circondato
da corteccia di fuoco:
la notte costellò di fiori d’arancio
la rotta e la nave.
Così fu e così fummo
scoperti, oh terra, pianeta a forma d’arancia.
Siamo i raggi di una sola ruota
divisi
come lingotti d’oro
e raggiungiamo con i treni e con i fiumi
l’insolita unità dell’arancia.

Così inizia l’Ode all’arancia (nell’edizione di Passigli a cura di Giovanni Battista De Cesare) di Pablo Neruda, il poeta premio Nobel per la letteratura nel 1971 che con le sue poesie incanta ancora oggi il mondo, a quarant’anni di distanza dalla morte.

L’arancia, quindi, è l’immagine del mondo e, come tale, è presente nella storia dell’umanità da tempo. Coltivato fin dall’antichità in Cina e in Giappone, l’arancio si è diffuso nel Mediterraneo soltanto nel XII secolo. Le prime ricette di salse, acque odorose, acque semplici e distillate compaiono nel Medioevo.

Secondo una tradizione a Roma, nel convento di Santa Sabina all’Aventino, si trova una pianta di arancio che sarebbe stata portata da san Domenico, fondatore dei domenicani, nel 1220. La leggenda non dice se la provenienza di tale arancia sia il Portogallo o la Sicilia.

Proprietà nutrizionali

Grazie alle diverse varietà e al trasporto internazionale, le arance sono ormai reperibili quasi tutto l’anno, anche se sono frutti tipicamente invernali e danno il meglio di sé in questa stagione dell’anno.

Sono molto apprezzate per l’alto contenuto di vitamina C (anche se c’è da notare che la maggior parte della vitamina C e delle proprietà benefiche dell’arancia si trovano nell’albedo – vale a dire la parte bianca e spugnosa – mentre il succo d’arancia ne contiene solo il 25%), per le proprietà rimineralizzanti e di rafforzamento delle difese immunitarie.

Le arance hanno solo 40 kcal per 100 g e rappresentano un’ottima fonte di antiossidanti, grazie ai quali si può combattere l’invecchiamento cellulare causato dai radicali liberi e contribuiscono a rendere più forte il sistema immunitario e più attivo il metabolismo.

Varietà

Di forma oblunga o tonda e di scorza variabile dal giallo aranciato al rosso, le arance si distinguono in base al colore della polpa in bionde o sanguigne. Le ultime sono le preferite in Italia, dove esistono varie cultivar (Moro, Tarocco, Sanguinello), mentre le bionde sono più apprezzate all’estero: accanto alle italiane Ovale e Calabrese, si trovano le spagnole Washington navel e Valencia, di grossa pezzatura.

Ricordiamo che per quel che riguarda l’uso, le arance si dividono in due gruppi:

  1. le pigmentate (con le varietà tarocco, moro e sanguinello): ideali da spremere;
  2. le bionde (con le varietà naveline, ovale, Valencia): ottime da mangiare.

Consigli d’uso e curiosità

Le arance sono consumate fresche, anche spremute o in macedonia, ma hanno anche largo impiego in molte preparazioni sia dolci sia salate: la pasticceria ne ricava marmellate, creme, sorbetti e gelati, le mescola nella farcia di diversi dolci, le usa come decorazione (anche sotto forma di gelatina e glassa); inoltre la scorza ricca di oli essenziali viene candita o usata come aroma in dolci e pasticcini.

L’industria sfrutta le arance per la preparazione di succhi, bibite, sciroppi e liquori. Il gusto agro dell’arancia ben si armonizza anche con quello di carni o pesci.

Secondo la mitologia greca Giunone, andata sposa a Giove, portò come dote dei piccoli alberi che producevano frutti d’oro: erano arance e limoni, che divennero simboli dell’amore e della fecondità. È per questo motivo che ancora oggi, nelle celebrazioni nuziali, si usano i fiori d’arancio, considerati simbolo di purezza della sposa.

Giove apprezzò molto la dote di Giunone ma, preoccupato che il prezioso dono gli poteva essere sottratto, trapiantò i piccoli alberi in uno splendido giardino, sul quale mise il drago Aidone come protettore, aiutato dalle Esperidi, mitiche fanciulle dal dolcissimo canto. Da qui nasce la leggenda che tutti gli agrumi abbiano il nome di Esperidi.

Ricette suggerite

Con le arance, come dicevamo, si possono preparare mille piatti e ognuno ha la propria versione e i suoi suggerimenti. Si possono realizzare delle squisite marmellate (come quella proposta da Artusi), si possono caramellare (vi abbiamo proposto la ricetta di Cotto e mangiato) e, naturalmente, anche le bucce si possono candire.

Potete provarle in insalata o realizzarne una crema per un dolce al cucchiaio.

Infine, una torta all’arancia è sempre un’ottima idea, non trovate?

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ultimo aggiornamento: 29-01-2014