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Taralli pugliesi: la ricetta originale e le varianti più famose

Taralli pugliesi

I taralli pugliesi sono una ricetta tradizionale conosciuta in tutto il mondo. Scopriamo come si fanno e quali sono le varianti più note.

La prima traccia dei taralli pugliesi risale al lontano ‘400 quando, secondo la leggenda, una madre si trovò a far fronte a una situazione di carestia. In dispensa le erano rimasti unicamente farina, olio, vino bianco e sale e, impastandoli, creò per la prima volta i taralli. Per quanto riguarda invece l’origine del nome non ci sono notizie certe: secondo alcuni deriverebbe dal latino torrère ossia abbrustolire, secondo altri dall’italico tar, cioè avvolgere. Ma le ipotesi non finiscono qui e a oggi nessuna è stata confermata o smentita.

In ogni caso ne hanno fatta di strada i taralli, fino a ottenere il riconoscimento di P.A.T., Prodotto Agroalimentare Tradizionale. La ricetta dei taralli è rimasta pressoché invariata nel tempo e negli ingredienti anche se, a dire il vero, ne sono nate molte altre varianti. Dai taralli al vino bianco, i più semplici, fino ai taralli al calzone, passando per quelli al finocchietto e al peperoncino. Vedremo tutte queste varianti subito dopo aver scoperto come preparare i taralli fatti in casa. Pronti?

Taralli pugliesi
Taralli pugliesi

Come preparare la ricetta dei taralli pugliesi

  1. Per preparare i taralli con la ricetta originale riunite in una ciotola il vino e il sale e mescolate fino a che quest’ultimo non si sarà sciolto.
  2. Emulsionate poi l’olio, scegliendone uno di qualità possibilmente pugliese, e infine aggiungete la farina.
  3. Finite di lavorare l’impasto sulla spianatoia fino a che non risulterà liscio e omogeneo.
  4. Staccatene poi delle piccole porzioni e formate dei filoncini di mezzo centimetro di diametro lunghi 6-7 cm. Chiudeteli poi ad anello e teneteli da parte.
  5. Lessateli pochi alla volta in abbondante acqua già a bollore e, non appena vengono a galla, scolateli con una schiumarola. Fateli asciugare tutta la notte su un canovaccio pulito.
  6. Il giorno seguente infornate i taralli a 180°C per 25 minuti fino a che non risulteranno dorati. Gustateli quando si saranno completamente raffreddati.
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Taralli al finocchietto

Una delle varianti più famose dei tarallini salati è quella che prevede l’aggiunta nell’impasto dei semi di finocchio. I taralli al finocchietto sono semplicissimi da preparare proprio come i tradizionali perché è sufficiente aggiungere all’impasto un cucchiaio di semi di finocchio. Sentirete che aroma!

Taralli al peperoncino

Gli amanti dei sapori forti non potranno innamorarsi dei taralli al peperoncino. Partendo dall’impasto base dei taralli al vino bianco sarà sufficiente aggiungere un cucchiaino di peperoncino essiccato in fiocchi. Volendo potete anche aumentare o diminuire la quantità in base ai vostri gusti.

Taralli al rosmarino

Altra variante molto semplice, si ottiene aggiungendo all’impasto un cucchiaio di aghi di rosmarino tritati al coltello. Potete utilizzare sia quelli essiccati che quelli freschi anche se, a nostro parere, questi ultimi sono decisamente migliori.

Taralli al calzone

Questa variante poco nota dei taralli salati prevede l’aggiunta all’impasto di uvetta e cipolla. Il risultato è davvero particolare anche se il procedimento richiede qualche passaggio in più. Sbucciate e affettate finemente 2 cipolle rosse e cuocetele in padella con un paio di cucchiai di olio e un pizzico di sale fino a che non saranno tenere. A parte ammollate 50 g di uvetta in acqua tiepida. Fate raffreddare le cipolle, strizzate bene l’uvetta e aggiungete entrambi all’impasto nelle prime fasi della lavorazione quando gli ingredienti non sono ancora amalgamati. Procedete poi come da ricetta.

Taralli senza vino bianco

Se per un motivo o per l’altro volete preparare i taralli pugliesi senza il vino bianco sappiate che potete sostituirlo con pari quantità di acqua. Perderanno un po’ della loro caratteristica friabilità ma saranno comunque ottimi.

Taralli dolci

Altra specialità tipica pugliese, i taralli dolci al vino bianco prevedono l’aggiunta nell’impasto del lievito. Inoltre, una volta formati e prima della cottura in forno, si ricoprirono con dello zucchero semolato. Nella loro semplicità si possono preparare utilizzando anche parte dell’impasto classico dei taralli salati.

Conservazione

I taralli si conservano a lungo, anche un mese. È sufficiente riporli in una scatola di latta o in un sacchetto di plastica lontano da fonti di umidità.



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