Qualche giorno fa Stefano Accorsi ha pubblicato una foto in cui mangia una pizza alle 2 di notte in piazza San Marco, una foto che ricorda le scene dei vecchi film dato che il bell’attore di 1993 era smoking ed elegantissimo. Il fatto che Stefano Accorsi abbia mangiato una pizza da asporto sul tavolino di un bar chiuso ha fatto indignare un po’ troppa gente, a partire da Ernesto Pancin, il direttore dell’associazione A.E.P.E. di Venezia e seguito da parecchi veneziani. L’idea della pizza da asporto in piazza è stata paragonata al bivaccare per strada, anche se è oggettivamente assurdo. Se è tutto chiuso e l’unico posto aperto è una pizzeria che sforna pizza h24 7 giorni su 7, cosa c’è di male a consumare la pizza in piazza, portarsi a casa il cartone e lasciare tutto pulito? Che poi la pizza è stata progettata per essere mangiata dappertutto: a tavola, in piedi, piegata a due e a morsi, anche seduti sulle panchine o in spiaggia… l’importante è lasciare sempre tutto pulito.

Ernesto Pancin che è il direttore dell’associazione A.E.P.E., l’organismo sindacale dei pubblici esercizi che rappresenta ristoranti, trattorie, pizzerie ed esercizi pubblici, si è scagliato contro Accorsi perché secondo lui mangiare la pizza così è degrado da turista di serie B. Già che esistano i turisti di serie B fa un po’ rabbrividire, ma andiamo avanti. Pancin ha dichiarato: [quote layout=”big” cite=”Ernesto Pancin]“Se una persona di livello come Accorsi, che spesso è stato indicato come esempio di cliente ideale, si mangia una pizza al taglio seduto su un tavolo di piazza San Marco, allora forse è un turismo senza speranza Accorsi si è preso una pizza? Se la porti in camera, non ci si può comportare così, trattando la piazza come se fossero giardini pubblici. Tanto più se era vestito in quel modo”.[/quote]

Io capisco che il turismo è stancante e a volte è molto simile a un’invasione, che non tutti i turisti sono educati e rispettosi e che spesso lasciano spazzatura in giro, ma è così dappertutto, non solo a Venezia. I turisti però portano anche lavoro, non dimentichiamoci che moltissimi giovani lavorano affittando case vacanze, stanze e aprendo b&b e ciò è possibile solo grazie ad una richiesta importante, e lo stesso vale per bar, ristoranti, panifici, market e così’ via. Non si possono “sfruttare” i turisti per il proprio business, spesso applicando tariffe da capogiro, e poi lamentarsi se fanno i turisti e preferiscono una pizza o un panino in piazza, piuttosto che un servizio al tavolo (con sovrapprezzo) o un ristorante. Anche se il turista in questione si chiama Stefano Accorsi. Nel suo caso poi erano anche le due di notte ed era tutto chiuso.

Chi vive di turismo, deve “sopportare” e soprattutto ringraziare i turisti…

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ultimo aggiornamento: 13-09-2018