Ricette
Come fare il Bloody Mary, il cocktail… “sanguinario”
Avete voglia di stupire i vostri amici con un gusto davvero deciso? Il cocktail di antipasto Bloody Mary è quello che fa per voi…
Oggi prepariamo un drink davvero particolare, il Bloody Mary, che come molti sanno si realizza utilizzando come base il succo di pomodoro. Il risultato è certamente una bevanda corposa, saporita, e con delle note acide e piccanti, date dalle spezie che si vanno ad inserire in miscelazione ma soprattutto dal Tabasco e dalla salsa Worchestershire, due ingredienti che qui non possono proprio mancare.
Si tratta di un cocktail che sicuramente non può essere adatto per ogni occasione, ma che è molto interessante se bevuto durante un aperitivo o una cena particolare. Siete pronti a prepararlo insieme? Allora cominciamo!
Come fare il Bloody Mary: ricetta originale
- Iniziate dallo spremere il succo del limone. In uno shaker preparate la base del cocktail mettendo la salsa Worchestershire, il succo di pomodoro, il Tabasco e la Vodka.
- Aggiungete anche il condimento di sale e pepe (un pizzico, senza esagerare). A questo punto, mescolate delicatamente.
- Adesso filtrate il tutto con l’aiuto di un colino per eliminare i granelli di pepe. Aggiungete poi anche qualche cubetto di ghiaccio e mescolate molto lentamente (questo è un segreto antico!).
- Versate il vostro cocktail con Vodka all’interno dei bicchieri , aggiungete un gambo di sedano a bicchiere dopo averlo lavato e rifilato con il coltello. Potete poi aggiungere altro condimento a piacimento: può essere una fetta di limone, una di arancia, di cetriolo oppure delle olive.
Per dare quel tocco in più prima di versare il Bloody Mary cocktail nei bicchieri potete bagnargli il bordo con una fetta di limone. Poi capovolgerli appoggiandoli dentro ad una ciotola piena di sale, in modo tale da far aderire quest’ultimo al bordo. Il cocktail è pronto per essere servito ai vostri ospiti!
Per qualcosa di più zuccherino, invece, provate anche il Sex on the beach!
Aperitivo con il Bloody Mary? Varianti del cocktail
Come per tutti i drink, anche il Bloody Mary ha diverse versioni, per assecondare un po’ tutti i palati. E quindi nasce il Ruddy Mary, uguale ma con il gin al posto della vodka, poi c’è anche il Virgin Mary, la versione analcolica del drink con il succo di pomodoro. Infine molto particolare anche il Bloody Geisha, versione probabilmente nata in Giappone e dove viene sostituita la vodka con il sake.
Tutte queste ricette di Bloody Mary hanno il loro perché e vi consigliamo, se siete amanti del tema, di provarle tutte per decretare il vostro cocktail con il pomodoro e tabasco preferito.
Conservazione
Questo strano cocktail, dalle note agrodolci e con il succo fresco di pomodoro, è fondamentale che venga consumato in giornata. Potete prepararlo qualche ora prima e conservarlo in frigorifero (anche se noi vi consigliamo di prepararlo al momento), ma non di più.
La storia del Bloody Mary: dalla leggenda alla realtà
Per storia o per mitologia si è giunti alla conclusione che il Bloody Mary sia stato inventato dal francese Fernand Petiot, barman che cominciò la sua carriera a Parigi presso il New York Bar, nato nella capitale francese il 18 febbraio del 1900.
La ricetta originale prevedeva metà Vodka e metà succo di pomodoro. Sono molte le dicerie e le leggende riguardo all’invenzione di questo drink, e in molti sostengono che sia stata un’idea data dai tanti americani che ai tempi frequentavano il celebre bar parigino.
In ogni caso, Fernand nel 1928 emigrò negli USA, e qui continuò a lavorare come barman. Il grande successo del cocktail arrivò negli anni ’30, proprio presso il Bar della King Cole Room dell’Hotel St. Regis di New York, dove lavorava Petiot.
La svolta pare fu l’idea di speziare il drink, basandosi sulle richieste dei clienti che lo desideravano sempre più condito. Petiot morì nel 1974, a 74 anni.
Per quanto riguarda la leggenda i riferimenti storici, pare che il Bloody Mary prenda il nome dal colore rosso sangue e non a caso il cocktail viene associato probabilmente a diversi nomi femminili, veri o presunti, soprattutto alla Regina Maria I d’Inghilterra, detta “la sanguinaria” (vissuta tra il 1516 e il 1558 per guadagnarsi questo soprannome fece giustiziare oltre trecento oppositori religiosi).
Altri ancora parlano invece di un cocktail divenuto celebre a Chicago, dove esisteva un bar dal nome Bloody Bucket, e con una barista di nome Mary, e che i clienti chiamavano proprio Bloody Mary.