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Frico di patate con la ricetta originale: ecco come prepararlo

Frico di patate con la ricetta originale: ecco come prepararlo

Il frico è una ricetta tradizionale del Friuli Venezia Giulia. A base di patate e formaggio, è un piatto povero davvero goloso. Scopriamolo insieme!

Se non avete mai sentito parlare del frico potete immaginarvelo come una sorta di frittata fatta di patate e formaggio. È un piatto tipico del Friuli, in particolare della Carnia, ed è stato inserito tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali Friulani e Giuliani. Originariamente il nome era Fricò, poi la lingua locale ha subito una contaminazione con quella italiana e ha perso l’accento.

Il frico friulano nasce come piatto povero per riciclare gli scarti dei formaggi. In realtà ne esistono due versioni: una fatta unicamente con il formaggio, friabile e simile a crostini, e l’altra morbida composta da patate, formaggio e cipolla. Quest’ultima viene servita solitamente in abbinamento alla polenta e se volete assaporare la bontà del piatto potete prepararlo a casa oppure recarvi alla Sagra del Frico.

Ingredienti

Per il frico


  • Montasio – 500 g

  • Patate – 500 g

  • Olio extravergine di oliva – 2 cucchiai

  • Sale – q.b.

  • Pepe – q.b.



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La preparazione del frico è piuttosto semplice, tuttavia occorre prestare attenzione ad alcuni passaggi. Come prima cosa sbucciate le patate e grattugiatele con una grattugia a fori grossi. Mettetele in padella con un filo di olio e cuocete per 10 minuti.

2

Rimuovete la crosta al formaggio (se non trovate il Montasio potete optare per un’altra varietà purché stagionata) e grattugiatelo come le patate. Unitelo in padella, regolate di sale e pepe e fate cuocere per circa 20 minuti in modo da far sciogliere il formaggio e ottenere una sorta di purè. Aiutatevi con una spatola per rendere il vostro frico bello rotondo.

3

Aiutandovi con un coperchio giratelo a mo’ di frittata. Proseguite la cottura fino a formare una crosta anche sull’altro lato. Servite il frico caldo, accompagnato da polenta e speck, accertandovi di rimuovere eventuale unto in eccesso prima di servirlo.

Ecco un video con tutti i passaggi per realizzarlo.

Alcune versioni prevedono l’aggiunta di 200 g di cipolle dorate. Se gradite questa modifica, fatele stufare 10 minuti con l’olio prima di unire le patate e procedere come da ricetta.

Conservazione

Noi consigliamo di consumare il vostro frico al momento, quando è ancora caldo e croccante. Potete tuttavia conservarlo per massimo 1 giorno in frigorifero ben coperto dalla pellicola trasparente. Sconsigliamo la congelazione in freezer.

Origine e storia

La prima traccia scritta del piatto è contenuta nel De arte coquinaria del Maestro Martino da Como. In questo testo del XV secolo compare con il nome di caso di patellecte ed è un piatto piuttosto diverso da quello che conosciamo oggi.

In tutti i casi, il frico nasce come fricò sulle montagne della Carnia dall’esigenza di utilizzare gli scarti di produzione del formaggio, detti strissuliss. Questi altro non erano che strisce di formaggio ottenute dalla lavorazione del formaggio in forme e spesso venivano addirittura regalate dal casaro.

Per quanto riguarda invece l’origine del nome, parrebbe derivare dal francese fricot, in riferimento a un piatto a base di ortaggi cotti. E sempre da lì derivano il friccò, il fricandò e la fricassea. Nell’ottocento, in seguito all’introduzione della lingua italiana, molte delle parole tronche persero l’accento sulla sillaba finale e così il fricò si trasforma nel frico.


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