I sostenitori e gli amanti della dieta mediterranea, e non solo quelli, non si saranno di certo fatti scappare l’ultimo libro ad essa dedicata, La nuova dieta mediterranea, scritto a quattro mani dalla nutrizionista Stefania Ruggeri e dallo chef Gabriele Rubini, lo Chef Rubio televisivo che da un paio d’anni è riuscito a imporsi come punto di riferimento della cucina di strada, quella unta e vorace, ma fatta di ingredienti freschi, sani e genuini grazie al seguitissimo Unti e Bisunti, in arrivo su DMAX (canale 52 digitale terrestre) dal prossimo 21 aprile con la seconda stagione.

Abbiamo incontrato i due autori in occasione della presentazione romana del libro, un mix di ricette e consigli che analizzano e spiegano la dieta mediterranea partendo dalle basi, e abbiamo fatto loro qualche domanda sulla genesi del libro, sui consigli da dare da chi si avvicina per la prima volta alla dieta mediterranea e vuol farlo in modo sano e gustoso, per perdere peso o mantenersi in forma.




















“Chef Rubio è diventato famoso e ha fatto il libro”: in realtà la genesi di questo libro risale a 3 anni fa, prima del successo televisivo. Come è nata la vostra collaborazione?

Gabriele: Ci siamo conosciuti a una fiera del benessere a Viareggio in maniera del tutto casuale e da lì poi, tra una cena in cui ci siamo rincontrati e la nascita del progetto a livello embrionale siamo andati avanti quando il tempo ce lo ha permesso. La visibilità è stata uno stimolo a velocizzare il processo.

La dieta Mediterranea VS le mode del momento: perché sceglierla non solo come stile di vita quotidiano ma anche come metodo di dimagrimento?

Stefania: Scegliere la dieta mediterranea perché nonostante quello che tutti pensano in realtà non è una dieta che porta al sovrappeso e all’obesità. Sulle altre diete non sono mai stati fatti studi scientifici robusti che hanno dimostrato gli effetti non solo del dimagrimento, ma anche del benessere dell’organismo. Invece sulla dieta mediterranea ci sono una lunga serie di studi che riguardano sia il mantenimento del peso corporeo – chi mangia mediterraneo ha meno rischio di andare in obesità e sovrappeso – e inoltre sta anche bene in salute, si mantiene più giovane, ha meno rischio di ammalarsi di tumore. Le altre diete promettono il dimagrimento, ma possono anche creare dei danni.

Parliamo dei grassi. Olio, burro e margarina: come muoversi per cucinare con gusto ma in modo sano?

Stefania: margarina assolutamente no. Purtroppo è una bufala che arriva dagli americani negli anni ’70 e dopo l’exploit della margarina si sono resi conto che conteneva in realtà i grassi idrogenati che sono molto nocivi per la salute, aumentano il colesterolo plasmatico molto più di tutti gli altri grassi e quindi tutte le organizzazioni mondiali invitano a limitare al minimo l’assunzione di questi grassi e tutti i prodotti commerciali che li contengono. In alternativa c’è sempre l’olio extravergine di oliva e poi, certo, uno ogni tanto può concedersi una noce di burro. Non siamo degli integralisti, nel libro abbiamo preferito modificare le ricette e sostituire il burro per insegnare che ci sono delle alternative.

Come è stato scrivere un libro con Gabriele? Ne faresti un altro?

Stefania: all’inizio è stato facile, poi quando è diventato famoso l’ho dovuto tirare per il collo. Scherzi a parte, è stato molto divertente. Veniamo da due mondi completamente diversi e forse è anche questo che l’ha fatto funzionare. L’incontro con una persona che la pensa in modo molto diverso dal tuo è sempre stimolante. Per il futuro, se riusciremo a trovare un’idea e dei contenuti…

Gabriele: Chissà, qualche idea ci potrebbe essere, ma dovremo andare alla fonte, spendere del tempo e assimilare.

Stefania: Se c’è un’idea che appassiona, perché no?

Il sale: quali consigli daresti per usare sempre meno il sale e iniziare a sfruttare la sapidità degli alimenti?

Gabriele: Quella nel libro è stata una provocazione. Il sale nelle giuste dosi non è dannoso, il veleno sta nella dose. Quella era stata una richiesta arrivata dal luminare che ha firmato il libro, perché il libro era nato non tanto per il pubblico italiano, ma per quello estero. E all’estero avevamo notato come tutti i cibi, vuoi la scarsa materia prima in alcune nazioni, vuoi situazioni in cui c’erano automatismi che portavano alla grattata abbondante di sale, con la popolazione americana dovevamo essere integralisti. Nella versione, che poi è diventata la prima, abbiamo lasciato qualche spiraglio a salare un po’ la pasta, spiegando come gradualmente si può ridurre la quantità di sale e abituarsi al gusto originale del grano o del sugo che ci vai a mettere.

Come è stato l’incontro con Jeremiah Stamler?

Gabriele: E’ stato illuminante, un bell’incontro, lo ricordo con molto affetto. Mi ha fatto conoscere una bella persona che ha una mente che, nonostante l’età, ha ancora molto da dare. Ingiustamente in Italia lo conoscevano in pochi, è una persona che ha lottato con tutte le sue forze per tutta la sua vita per il bene dell’umanità, si è battuto e si sta battendo tanto.

Stefania: all’estero è molto conosciuto, ha portato avanti importanti battaglie contro il razzismo, contro le lobby. La battaglia del sale è andata contro con soltanto chi produce il sale, ma tutte quelle multinazionali che lo utilizzano, basti pensare alla carne conservate o ai i prodotti alimentari.

Unti e Bisunti 2 in arrivo il 21 aprile: puoi darci qualche piccola anticipazione? Rispetto alla scorsa edizione, quanto ti sei spinto oltre nella sfida dell’untuosità?

Gabriele: Ci saranno, paradossalmente, dei prodotti che conterranno delle verdure, ovviamente molto carichi! Sarà una serie molto simile alla prima come concetto, la durata sarà maggiore, invece di 23 minuti a puntata saranno 43 e verrà dato più spazio al cibo e ai personaggi, restando comunque molto veloce come ritmo. Ci saranno più puntate orientate al Nord Italia e dei cambiamenti che renderanno la serie molto più appetibili per quanto riguarda l’avvicendarsi degli eventi. Il concetto rimane lo stesso, ovviamente i luoghi saranno diversi: non ci sarà più il carrettino, ma dovremo affrontare il cibo tradizionale in locande, baite e trattorie.

Sta per uscire un fumetto su di te, Food Fighter. Che effetto fa? E se tu fossi un supereroe, quali superpoteri vorresti avere?

Gabriele: Ho visto qualche tavola, mi hanno fatto più caruccio di come sono, m’ha detto culo. E’ stato gratificante, non li fanno a personaggi storici e l’hanno fatto a me. Ho dato dei consigli su cosa mi sarebbe piaciuto vedere all’interno della storia e loro sono stati molto bravi nel risultato finale. Mi hanno lasciato molto spazio, a partire dallo stile che avrei voluto vedere. Se fossi un supereroe? Ovviamente volare!

(le foto che trovate nella galleria sono state scattate in occasione della presentazione del libro a Milano il giorno prima in cui è stata fatta l’intervista)

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ultimo aggiornamento: 19-03-2014