Il porro è una pianta erbacea della famiglia delle Liliacee, la stessa che comprende anche l’aglio e la cipolla. Nel porro la parte commestibile non è rappresentata dal bulbo vero e proprio (come succede per la cipolla), ma dalla parte basale delle foglie che, sovrapponendosi l’una all’altra, formano un fusto cilindrico.

Il porro è un ortaggio conosciuto e apprezzato da secoli ed è parte integrante della tradizione gastronomica di diversi paesi, come, per esempio, il Galles che ha fatto del porro uno dei propri emblemi. L’origine del porro è, comunque, incerta e potrebbe provenire da territori celtici, anche se era noto presso gli egiziani. In ogni caso in Europa venne importato dai romani e presso di loro ebbe tanta fortuna che Plinio ne tesseva le lodi affermando che

preso in una crema d’orzo, oppure mangiato crudo senza pane, un giorno sì e uno no, giova anche alla voce e al sonno.

Proprietà nutrizionali

I porri sono ricchi d’acqua (ne contengono oltre il 90%) e, pertanto, sono ipocalorici. Sono ricchi di vitamina A, contengono vitamina C e anche vitamina B.

Nel porro troviamo anche il ferro, il magnesio (per il cuore), la silice (per l’elasticità delle ossa e della pelle), il potassio, il calcio (per rinforzare le ossa) e l’acido fosforico (per il sistema nervoso).

Molteplici sono le proprietà del porro: antisettiche, diuretiche, lassative, toniche. Sembra che il porro contribuisca ad abbassare il colesterolo e rafforzi il sistema immunitario.

Se consumato crudo aiuta a mantenere la pulizia dell’intestino.

Varietà

Sul mercato troviamo i porri tutto l’anno, anche se le stagioni di raccolta sono primavera ed estate.

I porri estivi sono abbastanza teneri e sono ottimi cotti al vapore (come accompagnamento, per esempio, a delle uova al tegamino. Quelli invernali, di maggiori dimensioni, sono più coriacei, ma anche molto più saporiti e sposano benissimo con minestre, zuppe (come non ricordare la famosa vichyssoise, ovvero la crema fredda di porri e patate?), come anche sono ottimi in sformati e anche gratinati.

Entrambe le varietà di porri conferiscono un particolare gusto a tutti i soffritti e possono dare dei gustosi ripieni o essere consumati impanati e fritti.

Consigli d’uso e curiosità

Quando si acquistano i porri, bisogna scegliere quelli che non presentano ingiallimenti, con foglie verdi e ben lucide; si tenga presente che, in genere, i porri molto piccoli sono abbastanza duri ed è meglio, pertanto, scegliere quelli grandi.

Per la pulizia occorre eliminare la base del porro e asportare le radici; va scartata quasi interamente anche la parte verde, conservando soltanto la parte basale, bianca. Nella varietà invernale meglio scartare anche un paio di tuniche bianche esterne. La parte verde non va necessariamente gettata, ma può essere utilizzata per decorare i piatti.

I porri, in genere, sono buoni sia stufati che cotti al vapore e poi nell’insalata. Se sono particolarmente teneri e giovani, sono buoni anche crudi in insalata, come si fa con i cipollotti. Si può consumare anche la parte interna del verde, più tenera e giallina: ben pulita e tritata è ottima nelle minestre.

Come curiosità segnaliamo che secondo Plinio l’imperatore Nerone era ghiotto di porri tanto che in determinati giorni dell’anno mangiava solo porri conditi con olio d’oliva sì da conservare una bella voce: per questo motivo Nerone era soprannominato “porrofago”.

Ricette suggerite

Le ricette con i porri sono tante e ognuno ne può inventare di nuove in base ai propri gusti. Personalmente trovo deliziosa la pasta con i porri e ogni volta che ho dei bei porri la preparo, visto che è anche molto semplice da fare.

Potete anche realizzare delle crocchette di riso con il porro o degli squisiti involtini.

Insieme alle patate, potete usare il porro per preparare un contorno al forno molto salutare e, se è la stagione, una bella spaghettata con zucca e porri è l’ideale per leccarsi i baffi!

Riproduzione riservata © 2024 - GB

ultimo aggiornamento: 12-02-2014